Televisione

“Quando ho avuto l’ictus Dio ha voluto che mi telefonasse una vicina di casa. Mia mamma? Lei rimase immobilizzata, quando morì non chiuse gli occhi, successe così, in un soffio”: parla Leopoldo Mastelloni

L'attore si racconta a “Verissimo” tra l'ictus della scorsa estate e i problemi legati alla depressione che lo avevano spinto a dichiarare di volerla fare finita

di Emanuele Corbo
“Quando ho avuto l’ictus Dio ha voluto che mi telefonasse una vicina di casa. Mia mamma? Lei rimase immobilizzata, quando morì non chiuse gli occhi, successe così, in un soffio”: parla Leopoldo Mastelloni

Dopo l’ictus che lo ha colpito la scorsa estate, Leopoldo Mastelloni torna in tv e si racconta a “Verissimo” parlando nel dettaglio di cosa è successo quel giorno in cui si è sentito male: “È stata una cosa stranissima, a un certo punto mi alzo dal letto e ho un giramento di testa. Mi inginocchio per terra e cerco di appoggiarmi alla mia immagine nello specchio, come se fosse un’altra persona che mi doveva dare una mano per farmi alzare”. Provvidenziale è stato l’intervento di una vicina di casa che ha deciso di chiamare i soccorsi: “In quel momento Dio ha voluto che arrivasse una telefonata di una mia amica vicina di casa, ‘Guarda mi gira la testa sentiamoci più tardi’ le dico, e mi richiama subito dopo per dirmi che aveva chiamato l’ambulanza”.

Il ricordo della madre

Solo in ospedale Mastelloni viene a sapere dal medico che si è trattato di un ictus. L’attore non è stato l’unico della sua famiglia a soffrirne. Un mese prima era successo alla sorella, e in passato pure alla madre. A proposito di mamma Elisabetta racconta a Silvia Toffanin: “Lei è rimasta immobilizzata da una parte del corpo. Mi fa una rabbia che la medicina sia andata avanti dopo di lei”. Quindi ricorda il momento in cui la donna è morta tra le sue braccia: “Mi guardava negli occhi, sono andato vicino e lei non si muoveva, l’ho tirata su e ho messo l’orecchio vicino al petto per sentire il cuore, ho sentito come una goccia che cade dentro una vasca. È venuta la tata e ha detto: ‘La signora è morta’. Sentirsi dire una cosa del genere per un uomo forte come me che ha combattuto tante battaglie è agghiacciante. Io so soltanto che lei mi guardava, non ha chiuso gli occhi… Si muore così, è un soffio, come la vita”.

L’amicizia con Mina e Rita Pavone

Nel programma di Canale 5 si ripercorrono anche gli altri momenti difficili che Leopoldo Mastelloni ha attraversato negli ultimi anni, come quando era uscita la notizia secondo cui avesse pensato di farla finita: “Una stupidata che si dice quando sei disperato”, rassicura. “Non lo farei mai, non perdono chi lo fa, perché vuol dire debolezza e disprezzare la vita”. A gravare sul suo cuore è stata anche una pesante depressione arrivata dopo il periodo del Covid: “Non rispondevo al telefono, non mi facevo vedere. Non c’era più lavoro e si è oscurato tutto. Non trovavo una ragione per andare avanti. Una depressione che non auguro a nessuno”. A salvarlo è stata una telefonata di Mina che gli avrebbe detto: “Dammi immediatamente l’iban. Non voglio sentire queste cose, non le devi neanche pensare”. Mastelloni ricorda come quella chiamata gli abbia dato la scossa che gli serviva per reagire: “Mi ha fatto una ramanzina telefonica che non hai idea. L’iban non gliel’ho dato, per dignità. Però non sai quella telefonata che cosa ha significato per me: ha significato mettersi un pantalone, le scarpe, pettinarsi e uscire”. Un’altra persona che gli è sempre stata accanto è Rita Pavone: “Generosissima. Anche quando avevo la depressione veniva a casa. Mi costringeva a cucinare e fare i pranzetti e le cenette” chiosa l’attore, grato e commosso per l’opportunità di tornare a raccontarsi sul piccolo schermo.

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