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“Il mio corpo oggi è il risultato della mia testa”: lo chef stellato Matteo Grandi perde 100 chili in 18 mesi e corre la Maratona di New York

La trasformazione di Grandi, passato da quasi 200 chili a 89: "L'obesità è una malattia che ti anestetizza. Uscirne è difficile, ma cambia tutto"

di F. Q.

Fino a un anno e mezzo fa, pesava quasi 200 chili. Domenica scorsa, ne pesava 89 e ha tagliato il traguardo della Maratona di New York. “La mia maratona l’ho già vinta. Il mio corpo oggi è il risultato della mia testa”. Stiamo parlando di Matteo Grandi, chef stellato e titolare del ristorante stellato “Matteo Grandi in Basilica” a Vicenza che, come già in passato vi abbiamo raccontato qui su FqMagazine, ha intrapreso un percorso radicale che lo ha portato a cambiare alimentazione, mentalità e stile di vita; fino ad arrivare a correre per 42 chilometri tra i cinque distretti della Grande Mela.

Il cambiamento, come ha raccontato in una recente intervista al Corriere della Sera, è iniziato meno di due anni fa. Il primo passo è stato l’abbandono degli zuccheri e il ritorno alla corsa. A febbraio, quando aveva già perso una mole impressionante di chili, aveva descritto la sensazione di “risvegliarsi ogni giorno con lucidità e nuova energia”. Oggi, riflette su quel periodo con una consapevolezza diversa: “Mi rendo conto che quello in cui vivevo era un disagio profondo. L’obesità è una malattia silenziosa. Si insinua, ti anestetizza, ti convince che vada tutto bene, finché non ti svegli. Uscirne è difficile, ma possibile. E quando succede, cambia tutto”.

Il percorso sportivo è stato graduale ma inarrestabile. A maggio, dopo soli 10 mesi di allenamento, aveva già chiuso la sua prima mezza maratona, scrivendo sui social: “Ogni passo che ho fatto è stato un passo verso una nuova vita”. Poi, l’idea di New York, nata quasi per caso da una proposta di un amico: un obiettivo che sembrava una follia, ma che è diventato un progetto di squadra. “La correrò con mio fratello Enrico e gli amici Christian e Bruno”, aveva raccontato. “Ci siamo allenati in ogni condizione: pioggia, buio, freddo. Partivamo la mattina presto, ci motivavamo a vicenda. Quando uno cedeva, gli altri lo trainavano. È nato un legame fortissimo”.

Per affrontare una sfida del genere, lo chef non ha lasciato nulla al caso. Il gruppo si è affidato a un allenatore d’eccezione: Lorenzo Lotti, campione italiano 2023 di ultramaratona sui 100 chilometri. “Noi volevamo correrla davvero, non semplicemente finirla camminando”, ha spiegato Grandi. “Abbiamo seguito un programma strutturato, schede tecniche, tabelle personalizzate. La domenica si facevano i lunghi: 25, 30, anche 36 chilometri. Da agosto fino a una settimana fa abbiamo corso tra i 90 e i 100 chilometri a settimana. È stato impegnativo, ma anche esaltante”. Domenica, Matteo Grandi ha condiviso sui suoi social i video della sua corsa, un traguardo che non è solo fisico. Anzi, il cambiamento si è riflesso anche nel suo lavoro: “Abbiamo attirato al risotante un nuovo pubblico: persone più consapevoli, attente all’alimentazione, spesso sportive”.

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