Applausi per Tinto Brass alla Festa del Cinema di Roma. Il 92enne regista veneziano ha percorso il red carpet capitolino in carrozzina assieme a Isabella Rossellini per presenziare alla proiezione del documentario “Roberto Rossellini – Più di una vita”. Brass conobbe Rossellini sul finire degli anni cinquanta quando lavorava alla Cinemateque di Parigi di Henri Langlois. Sono molto piccanti e divertenti le parole che Brass spende nella sua recente biografia sull’autore di Roma città aperta (Una passione libera, Marsilio).
Brass ricorda sia il momento dell’incontro (“per me era un mito”), poi le confidenze intime riguardo l’unione naufragata con Ingrid Bergman (“due volte abbiamo scopato, due volte è rimasta incinta”) e il lavoro insieme con Rossellini che chiede a Brass di montare il suo documentario girato in India: “La sera visionavamo insieme chilometri di pellicola. Lui si limitava a darmi direttive di massima, dopo si ritirava con Sonali (Das Gupta, la fidanzata ndr). Mentre io montavo il documentario, lui montava lei”.
Il documentario “Roberto Rossellini – Più di una vita” di Ilaria De Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti, sarà nelle sale il 3, 4 e 5 novembre con Fandango e tocca anche il periodo in cui Rossellini a metà anni cinquanta entra in crisi esistenziale e professionale, momento in cui anche le carriere del regista romano incrociano quelle di Brass. L’autore di La chiave era stato colpito da un ictus nel 2010 e nuovamente nel 2019, quando è stato ricoverato per diverso tempo in terapia intensiva. Successivamente fuori pericolo, Brass non ha però ripreso l’uso completo della parola e dei movimenti del corpo. Vive da tempo con la sua compagna Caterina Varzì che spesso immortala il compagno in foto postate sui social.
