Alzate gli occhi al cielo stasera, perché quello che vedrete non è una stella, ma un addio lungo un millennio. Quella luce verde smeraldo che brillerà all’orizzonte è la cometa C/2025 A6 (Lemmon), un antico “scrigno” ghiacciato che arriva dalle origini del tempo. È la sua prima e unica apparizione in oltre mille anni: un’occasione imperdibile, questa notte del 21 ottobre, per salutare un messaggero cosmico che nessuno di noi vedrà mai più tornare. “Le comete sono molto comuni, ma la cometa Lemmon è sicuramente la migliore cometa da osservare dalla Terra quest’anno“, afferma Rhonda Stroud, direttrice del Center for Meteorite Studies dell’Arizona State University. Il nostro vicinato solare è disseminato di questi detriti ghiacciati, testimoni della formazione del Sistema Solare, 4,6 miliardi di anni fa. “Le comete sono fantastiche da studiare perché sono scrigni dei mattoni originali del nostro Sistema solare“, continua Stroud. “Il loro stato ghiacciato significa che gran parte della polvere e del ghiaccio è rimasta sostanzialmente invariata per miliardi di anni”.
Perché è verde e ha due code?
La cometa Lemmon è stata individuata per la prima volta il 3 gennaio 2025, ma allora era solo un “puntino debole”, come racconta Carson Fuls, l’osservatore del Catalina Sky Survey che l’ha notata. Ora, avvicinandosi al Sole, si è “accesa“, trasformando il suo ghiaccio in gas. A renderla così suggestiva è il suo caratteristico bagliore verde smeraldo, dovuto alla presenza di carbonio biatomico (C2) che, colpito dalla radiazione solare, emette questa luce. È accompagnata da una doppia coda azzurra: una di polvere e ghiaccio, l’altra di ioni eccitati dal vento solare. “A volte è possibile osservare eventi di distruzione”, aggiunge Fuls, “quando pezzi della cometa vengono espulsi. Sembrano increspature nella coda che si evolvono lentamente. È raro vedere qualcosa di così dinamico nello spazio”.
Come e quando vederla
L’appuntamento clou è per stasera, 21 ottobre. Il passaggio ravvicinato coincide provvidenzialmente con la Luna nuova, garantendo un cielo buio ideale per l’osservazione. Per individuarla, basterà guardare basso sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto, cercando un bagliore verde vicino alle costellazioni dello Scorpione o della Bilancia. Sebbene visibile a occhio nudo, gli esperti consigliano l’uso di un binocolo. “In questo modo potrete vedere meglio la chioma”, suggerisce la professoressa Stroud, riferendosi alla nube luminosa che circonda il nucleo. A rendere la serata ancora più magica, la cometa Lemmon dividerà il cielo con un altro spettacolo: il picco dello sciame meteorico delle Orionidi. Un doppio evento celeste da non perdere.
Un mistero in movimento
Per gli scienziati, ogni cometa è un universo a sé: “Ogni cometa che abbiamo fotografato da vicino sembra diversa dalle altre”, sottolinea Stroud. Sono oggetti incredibilmente dinamici: la loro luminosità e forma possono cambiare in poche ore, modellate dal calore del Sole. “A volte è possibile osservare eventi di distruzione”, aggiunge Fuls, “quando pezzi della cometa vengono espulsi. Sembrano increspature nella coda che si evolvono lentamente. È raro vedere qualcosa di così dinamico nello spazio”. Per molti ricercatori, il Santo Graal sarebbe riportare a Terra un campione congelato di una cometa, per studiarne la polvere antica. Come conclude Rhonda Stroud: “Più imparo sulle comete, più mi sento connesso alla storia dell’universo. Seguire la polvere delle comete è come seguire le briciole di pane per risolvere il mistero di come sono nati il nostro Sistema solare e, in ultima analisi, voi e io”.