“Quando mio padre ammazzò mia madre, ho preso i resti del cervello di mia madre, li ho messi in un vaso e li ho portati in caserma dai Carabinieri”. È una confessione choc quella fatta dall’ex calciatore del Napoli Andrea Carnevale ieri nel salotto di Verissimo, durante un’intensa intervista concessa a Silvia Toffanin, con la quale ha ripercorso la sua drammatica storia. A segnare per sempre la sua vita è stata la tragica uccisione della mamma Filomena: quando Andrea aveva appena 14 anni, la donna venne uccisa per mano del marito, Gaetano Carnevale, un uomo affetto da schizofrenia e convinto che la moglie lo tradisse.
ANDREA CARNEVALE RACCONTA LA TRAGICA MORTE DELLA MADRE
Andrea Carnevale oggi ha 64 anni, fa il responsabile scouting dell’Udinese Calcio ma a distanza di cinquant’anni la morte drammatica di sua mamma ha lasciato un graffio indelebile nel suo cuore. E non fa sconti al padre, che definisce senza mezzi termini “un uomo vile, cattivo e brutale, che mi ha portato via mia mamma”. Ma che cosa accadde e perché uccise la donna? “Papà era malato di schizofrenia, geloso di mia madre, ossessionato dal fatto che lo tradisse. Le serate a casa Carnevale erano a dir poco drammatiche, volavano schiaffi, pentole”, ricorda. Così, Andrea Carnevale è cresciuto in un clima di terrore e di violenza continua: “Non lo auguro a nessuno. Non sono fiero di essere figlio di Gaetano Carnevale”. Poi il dramma totale, quando lui aveva appena 14 anni: “Mio padre ha ammazzato mia madre nel fiume con un’accetta, mentre stava lavando i panni. Quel giorno non ho perso solo mia madre, ma anche mio padre”.
LE DENUNCE INASCOLTATE E IL GESTO SHOCK
Prima di arrivare al tragico omicidio, nonostante la giovanissima età Andrea Carnevale, che è stato sposato con la conduttrice Paola Perego, aveva provato a denunciare le violenze domestiche ai carabinieri: “Eravamo traumatizzati dalle continue violenze, così io e mio fratello andammo dai Carabinieri, ma il Maresciallo di allora ci disse: ‘Fino a quando non vediamo il sangue non possiamo fare nulla‘”. Quella frase Andrea Carnevale confessa di non averla mai dimenticata. Così, dopo il brutale assassino a colpi d’accetta, il ragazzo decise di compiere un gesto choc: “Ho preso i resti del cervello di mia madre, li ho messi in un vaso e li ho portati in caserma. Ho detto al Maresciallo: ‘Voleva il sangue, eccolo qua’. Le istituzioni potevano fare qualcosa per mia madre, ma non l’hanno fatto”.
LE ENNESIME VIOLENZE E IL SUICIDIO DEL PADRE
Subito dopo aver commesso l’omicidio, Gaetano Carnevale venne internato in quello che allora si chiama manicomio criminale ma dopo sei anni venne liberato e tornò a casa. Lì ci furono altri episodi di violenza, uno dei quali proprio nei confronti dell’ex marito di Paola Perego: “Intervenne mio fratello, poi papà salì al secondo piano della nostra casa e si buttò davanti a noi. Morì dopo due giorni. Ero quasi contento perché voleva dire la morte di un uomo malato, che avrebbe potuto ripetere una tragedia simile. Ci eravamo liberati di un uomo violento”.