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“L’aborto in ospedale è stato una doppia violenza, quello che ho vissuto poteva essere evitato”: lo sfogo di Roberta Rei a Verissimo

Nel salotto di Silvia Toffanin, la giornalista ha spiegato perché ha deciso di rompere il silenzio sui social e in tv: "Spero di dare un aiuto alle donne che vivono la mia stessa esperienza. Se state male, è un vostro diritto dirlo"

di F. Q.
“L’aborto in ospedale è stato una doppia violenza, quello che ho vissuto poteva essere evitato”: lo sfogo di Roberta Rei a Verissimo

L’inviata de “Le Iene” Roberta Rei, ospite sabato 11 ottobre nel programma “Verissimo“, ha parlato per la prima volta in televisione della sua esperienza con l’aborto spontaneo, un dolore che aveva già condiviso sui social lo scorso agosto. Il cuore del suo intervento non è stato solo il racconto della perdita, ma la denuncia di come questa sia stata gestita a livello ospedaliero, trasformando un dramma personale in una “doppia violenza”.

“Quello che ho vissuto poteva essere evitato”, ha dichiarato con la voce rotta dall’emozione. “Si poteva evitare che io, prima di entrare in sala operatoria, vedessi le mamme che, giustamente, si accarezzavano il pancione. Come si poteva evitare che io sentissi la voce dell’infermiera dire: ‘Dieci minuti e abbiamo finito, abbiamo aspirato tutto’. Per me è stata una violenza”. E ha aggiunto: “Il dolore c’è e ci sarà sempre, ma questa è stata una doppia violenza rispetto a quello che la natura aveva scelto per me”.

La giornalista, 40 anni, ha voluto precisare il senso della sua denuncia. “Capisco che la situazione della sanità in Italia è difficile e non chiedo la suite per chi subisce l’aborto, che lo scelga o meno, ma quello che chiedo è che questa fase venga gestita in modo più delicato e sensibile”. Ha spiegato di aver scelto di parlare pubblicamente perché, dopo il suo post, “in tantissime mi hanno scritto di aver vissuto la stessa esperienza”. Per questo, ha lanciato un messaggio a tutte le donne: “Vorrei dire a tutte che non è normale. Se state male è un vostro diritto dirlo, non si è troppo lamentosi o eccessivamente emotivi. È un momento delicatissimo”.

L’intervista ha poi toccato altri aspetti della sua vita, rivelando la coerenza tra la sua indole e il suo lavoro. Ha raccontato di come i genitori le abbiano “insegnato a lottare contro le ingiustizie” e del suo lavoro a “Le Iene”. “Ammetto di essere molto incosciente, ma la paura non l’ho mai avuta. A volte mi spaventano i poteri nascosti, le conseguenze che possono avere le inchieste”. Oggi, dopo il periodo più difficile della sua vita, Roberta Rei ha trovato un nuovo equilibrio: “Mi prendo più tempo per me stessa, da sempre faccio terapia. Hai bisogno di aiuto in questi momenti e io ho imparato a chiederlo”, ha concluso.

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