Crime

Garlasco, “Lovati sta vivendo un momento di grande fragilità, la sua lucidità è compromessa. Dovrebbe lasciare la difesa di Sempio”: parla Roberta Bruzzone

A “Ore 14 sera” un'ampia pagina è dedicata al delitto di Garlasco e all'avvocato Massimo Lovati, nella bufera per una serie di dichiarazioni che gli sono valse una segnalazione dell'Ordine degli avvocati di Pavia al consiglio distrettuale di disciplina di Milano

di Emanuele Corbo
Garlasco, “Lovati sta vivendo un momento di grande fragilità, la sua lucidità è compromessa. Dovrebbe lasciare la difesa di Sempio”: parla Roberta Bruzzone

Da semplice difensore di un indagato a uno dei protagonisti del caso Garlasco. Massimo Lovati sta catalizzando l’attenzione dei media con le sue dichiarazioni che non smettono di stupire e, spesso, sconcertare. Le ultime sono quelle finite su “Falsissimo”, il format di Fabrizio Corona, pronunciate anche a proposito di un altro delitto tristemente famoso, quello di Yara Gambirasio. E a “Ore 14 sera”, nella puntata in onda il 9 ottobre su Rai 2, c’è chi lo invita a fare un passo indietro, come la criminologa Roberta Bruzzone.

Milo Infante ricostruisce gli accadimenti più recenti: Lovati accoglie in casa propria Fabrizio Corona e i due iniziano a parlare. L’ex re dei paparazzi lo avrebbe invitato a esprimersi “a ruota libera” raccomandandosi una certa dose di volgarità: “Devi fare affermazioni volgari” sarebbero state le parole di Corona, mentre – sempre secondo Lovati – gli avrebbe dato più volte da bere per permettergli di parlare “con maggiore gusto”. La conversazione verte non solo sul delitto di Chiara Poggi ma pure su quello della 13enne Yara. Immaginandosi nei panni di Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti (condannato in via definitiva per l’omicidio della ragazzina), Lovati dice a Corona come si sarebbe comportato al suo posto: “Avrebbe dovuto fargli dire: ‘Io, Bossetti, sono l’amante di Yara Gambirasio, ci trovavamo tutte le settimane e sco*avamo come due scimmie. Ecco perché c’è il mio DNA. Condannatemi per violenza sessuale con minore consenziente, ma non per omicidio. Io non l’ho uccisa’. Lo avrei difeso così”. Parole che hanno fatto molto rumore, al punto che anche a seguito di queste affermazioni “l’Ordine degli avvocati di Pavia ha segnalato al consiglio distrettuale di disciplina di Milano Massimo Lovati”, spiega Infante in studio.

Il conduttore ricorda come alla base del procedimento da parte dell’ordine degli avvocati ci siano pure altre affermazioni che l’avvocato ha fatto nel corso degli ultimi mesi a proposito dell’uccisione di Chiara Poggi e che avrebbero quantomeno “portato noi tutti un po’ fuori strada”: dalla pista del Vaticano americano a quella del Santuario della Bozzola passando per l’”incubo del Fruttolo”, la descrizione di Alberto Stasi come persona innocente che sarebbe in realtà una pedina “di un disegno criminale più ampio” e l’”incubo dei Carabinieri che falsificano le prove”. Tra gli ospiti in studio c’è l’avvocato De Rensis, legale di Stasi, a cui Infante domanda: “Se lei dovesse fare un’ipotesi, in questo momento l’avvocato Lovati è ancora l’avvocato di Andrea Sempio?”. “Per il rispetto dei nostri organi che dovranno giudicare, della funzione che svolgo insieme all’avvocato Bocellari, devo astenermi da qualunque commento. Come cittadino potrei commentare, ma essendo l’avvocato di Alberto Stasi, non posso commentare in questo momento nulla che riguardi l’avvocato Lovati”.

Milo Infante insiste: “Che effetto vi fa poter pensare che un avvocato abbia comunque nel tempo rilasciato dichiarazioni e affermazioni che abbiano allontanato la ricerca della verità?”, e De Rensis replica: “Noi abbiamo sempre cercato di avere un atteggiamento di massimo rispetto nei confronti di tutte le parti contrapposte: avvocati, consulenti, e sfido chiunque a dire il contrario […] Quando un avvocato parla rappresenta il collega, il cliente e la categoria. Se parla in maniera irrispettosa, manca di rispetto a tutte queste componenti. Oltre che alla giustizia in quanto tale, ovviamente”.

In collegamento la criminologa Roberta Bruzzone che spiega di trovarsi in linea con i principi di De Rensis, per poi aggiungere: “Non credo, ve lo dico spassionatamente, che l’avvocato Lovati sia ad oggi nella condizione di portare avanti il suo mandato difensivo. Per una molteplicità di ragioni, non ultimo, secondo me, un momento di grande fragilità personale che lo espone a rischi notevoli e che chiaramente compromettono a mio modo di vedere la sua lucidità nell’espletamento di un mandato difensivo complesso e delicato”. E chiosa: “Credo che buona sarebbe per lui la decisione di fare un passo indietro nel più breve termine possibile”. Al momento, però, Lovati non sembrerebbe intenzionato a seguire il consiglio. Alle telecamere di La7, nelle scorse ore ha infatti dichiarato: “Se Sempio mi revoca non posso farci niente, ma io non me ne vado. Io voglio rimanere e portare a termine questa vicenda processuale che ho sposato dal 2017. Ho promesso ad Andrea Sempio, che considero innocente ed estraneo al fatto, di portarlo fino alla fine, cioè al proscioglimento”.

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