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Anche Raducanu crolla in campo: a Wuhan non riesce a stare in piedi per il troppo caldo e i medici le controllano pressione e pupille

La tennista canadese sembrava già stordita nel corso del secondo set, quasi incapace di reagire alle difficoltà
Anche Raducanu crolla in campo: a Wuhan non riesce a stare in piedi per il troppo caldo e i medici le controllano pressione e pupille
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Ancora uno svenimento, ancora una volta il caldo e l’umidità mettono a dura prova il corpo dei tennisti. Questa volta non a Shanghai, dove i casi sono ormai tantissimi (tra cui quello di Jannik Sinner), ma a Wuhan, dove si sta svolgendo il Masters 1000 del tabellone femminile. La vittima del caldo in questo caso è stata Emma Raducanu, 22enne canadese che si è ritirata nel primo turno del torneo cinese contro Ann Li.

Raducanu è stata vicinissima al collasso nel secondo set – quando era sotto 6-1, 4-1 – e a stento è rimasta in piedi. Subito è arrivato l’intervento medico, che ha svolto degli esami base in campo prima dell’ovvio ritiro dal match. Già precedentemente, in alcuni punti del secondo set, sembrava stordita e quasi incapace di reagire alle difficoltà, al punto da vincere soltanto due games in un match tutt’altro che proibitivo.

Arrivata a sedersi a bordo campo con il supporto dei medici, l’attuale numero 30 al mondo è stata raggiunta subito dal personale medico, che le ha immediatamente misurato la temperatura, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, controllando anche attentamente le pupille. Si tratta di un esame neurologico di base, che si effettua con la misurazione della reattività e delle dimensioni delle pupille attraverso alcuni stimoli luminosi.

È un esame comune nella medicina sportiva quando qualcuno mostra sintomi neurologici o alterazioni dello stato di coscienza. Nel caso della Raducanu, il controllo delle pupille è stato eseguito per verificare segnali di stordimento o disidratazione grave. Anche a Wuhan infatti le condizioni ambientali sono al limite, così come lo sono a Shanghai e così come lo erano a Pechino, dove già in tanti avevano accusato il caldo opprimente e l’altissimo tasso d’umidità. Motivo per cui – dopo i numerosissimi casi in queste settimane – l’Atp pensa a regole ad hoc per il caldo.

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