Dazi al 100% sui film americani prodotti fuori dagli Stati Uniti. Stavolta Donald Trump sembra intenzionato ad andare fino in fondo. A quasi un anno dalla sua elezione il presidente torna a minacciare l’abitudine ormai consolidata delle produzione hollywoodiane di andare a girare lontano dagli Usa per ottenere agevolazioni fiscali. “Altri paesi hanno rubato il nostro settore cinematografico come con le caramelle dalle mani di un bambino”, ha scritto il presidente su Truth Social. “La California, con il suo governatore debole e incompetente è stata colpita in modo particolarmente duro”, ha aggiunto. “Pertanto per risolvere questo problema annoso e senza fine, imporrò una tariffa del 100% su tutti i film realizzati al di fuori degli Stati Uniti”. Come scrive Variety, non è chiaro chi o cosa abbia riacceso la polemica. Trump aveva fatto una dichiarazione simile nel maggio scorso sostenendo che considerava le produzioni straniere “una minaccia per la sicurezza nazionale e per l’industria cinematografica americana”.
Oramai è da molti anni che l’industria statunitense sposta fisicamente una ampia fetta delle proprie produzioni in stati esteri che offrono sia sgravi fiscali che costo del lavoro (cast artistici e tecnici locali compresi) molto più bassi che negli Usa. Niente di più, e niente di meno, delle classiche “esternalizzazioni” che in Europa hanno coinvolto decine di settori industriali ben al di là del settore cinematografico. Nel caso di Hollywood le mete scelte sono state la Nuova Zelanda, l’Australia, la Gran Bretagna e l’Irlanda, per molti anni il Canada, ma soprattutto Ungheria, Repubblica Ceca, Malta.
Nel paese di Orban, ad esempio, è stato girato Blade Runner 2049. Mentre a Praga ci sono passate le produzione di diversi capitoli di Mission Impossible. Molti set di Dune, per la regia di Denis Villeneuve, erano a Budapest. Il nuovo The Odyssey di Nolan ha avuto come set la Grecia, il Marocco e l’Italia. Insomma, spesso i registi e le produzioni dei grandi kolossal statunitensi preferiscono non ricostruire nulla negli studios di Hollywood e spingono per l’estero. Una fuga di denaro che comunque ha fatto preoccupare lo stesso governatore della California, il democratico Newsom, che Trump prende spesso in giro su Truth Social (e che viene ricambiato cordialmente da Newsom ndr). Newsom ha infatti spinto per ottenere una nuova legislazione statale dove vengono aumentati gli incentivi fiscali per le produzioni che rimangono in California.