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“Artisti e vip trombettieri, suonano la carica ma non sanno fare la guerra. Cambiare la Bossi-Fini”: Claudio Baglioni a Lampedusa con Grand Tour La Vita è Adesso

Il cantautore ha debuttato ieri, sabato 27 settembre, con l’anteprima nazionale assoluta del Grand Tour La Vita è Adesso, il progetto musicale per celebrare il 40esimo anniversario dell’album "La vita è adesso"

di F. Q.
“Artisti e vip trombettieri, suonano la carica ma non sanno fare la guerra. Cambiare la Bossi-Fini”: Claudio Baglioni a Lampedusa con Grand Tour La Vita è Adesso

Ieri sera, sabato 27 settembre, Claudio Baglioni è tornato ad esibirsi nella “sua” Lampedusa con l’anteprima nazionale allo Stadio Comunale. L’artista ha presentato il Grand Tour La Vita è Adesso. È qui che nel 1998, durante un tour negli stadi, è nata la passione per il luogo e per dieci anni ha dato vita all’avventura di O’Scià. Era una rassegna musicale e sociale ideata e organizzata da Baglioni a Lampedusa dal 2003 al 2012, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dell’immigrazione.

Nel 2026, da fine giugno fino a metà settembre il tour si svilupperà in 40 concerti, numero simbolico che celebra il 40esimo anniversario del disco più venduto nella storia della musica italiana, “La Vita è Adesso”.

“Nei talk tutti parlando di tutto da Garlasco alle diete”

Vi devo dire una cosa, se non ve la dico non riesco ad iniziare: sono emozionato, come forse mai a mia memoria posso ricordare in tutti questi anni di musica e palchi. – ha affermato il cantautore – Addirittura più che nella mia città: quando devo cantare a Roma divento nervosissimo, ma qui questa sera è persino peggio. Ci sono stati momenti di panico, mi sento molto coinvolto”.

Io per farmi un’idea ci metto tanto, ancora a 74 anni tante cose non le ho capite – ha spiegato Baglioni – Detesto quelli che su ogni cosa dicono la loro. Vedo delle trasmissioni televisive dove ci sono giornalisti che passano da parlare di Gaza a parlare di Garlasco, e poi magari di diete nello stesso identico modo. In questo clima sono convinto che gli artisti e i personaggi pubblici siano dei trombettieri, suonano la carica ma non sanno fare nessuna guerra. La bellezza dubito che possa salvare il mondo, ma se non riusciamo a far diminuire quei fatti negativi, possiamo però far crescere quelli positivi”.

“La pace è un sogno, mai smettere di sognare”

E ancora: “La pace è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare perché è l’unico modo per evitare che il mondo precipiti nell’incubo. O Scià è un capitolo chiuso ormai. Nasceva dal disagio di sapere che accanto a questi luoghi incantevoli, si consumano storie tragiche. La nostra era una manifestazione politica, nel senso che parlava di polis e di soluzioni da cercare. Bisognerebbe cambiare la legge Bossi-Fini, è sorpassata, ma la politica è solo un urlare l’uno contro l’altro. Gli artisti servono a poco, tranne che a mettere la loro notorietà al servizio di qualche causa. E per 10 anni siamo riusciti a parlare di qualcosa di cui non parlava nessuno”. Il bilancio che ne fa oggi è però deludente: “Fu una grande esperienza, ma non ha portato a chissà quali risultati”.

“In questo momento ci sono 60 guerre con 100 Paesi coinvolti: Ucraina, Gaza, Yemen, Sudan, – ha continuato – e noi siamo inermi e impotenti. Difficile schierarsi a dire qualcosa, come fanno tutti. A volte per scegliere tra due preposizioni in un testo ci ho messo sei mesi, figuratevi a trovare le parole da dire su un genocidio o uno sterminio”.

La commozione sulle note di “Avrai”

Poi la serata. Il publico ha cantato per oltre tre ore con una scaletta ricca di successi “Amore bello”, “Io me ne andrei” e “Quante volte”. E poi tre medley: uno “del cuore”, uno “collettivo”, uno “geografico”, che va da “W l’Inghilterra” a “Porta Portese”, non manca “Questo piccolo grande amore”. Nel momento di “Avrai”, scritta per il figlio Giovanni, si commuove. “Ho pensato a mio nipotino – ha spiegato – l’ho cantata tante volte, ma è la prima volta che mi succede. Questo concerto è stato il più difficile della mia vita”.

Sul palco di Lampedusa Baglioni ha parlato anche di “democrazia, giustizia, parità sociale e diritti civili, ad esempio, che, in tanta parte del mondo, purtroppo, sogni lo sono ancora”.

Il Grand Tour La Vita è Adesso prenderà il via da piazza San Marco a Venezia il 29 giugno 2026, con 40 date fino al 12 settembre 2026. “Erano tanti anni che non facevo tour in luoghi all’aperto, voglio tornare a godermela”, ha conluso.

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