La troupe di “Porta a Porta” vittima di una aggressione a Padova. L’inviata Chiara Giannini ha raggiunto con l’operatore la città veneta per girare un servizio su una baby gang ma è finita nel mirino di alcuni giovani presenti all’interno di un locale nella zona della stazione. La giornalista aveva chiesto informazioni sull’aggressione subita qualche giorno fa da una barista di origini cinesi da parte di una baby gang, nessuna risposta ma pochi secondi dopo, all’uscita di Giannini dal locale, sono arrivati insulti con lancio di pietre, una delle quali ha colpito la giornalista alla gamba, e bottiglie di vetro.
La troupe televisiva è stata costretta alla fuga e ha allertato immediatamente le forze dell’ordine. Il video è stato rilanciato sui social del programma informativo di Bruno Vespa, suscitando numerose reazioni. “La Rai esprime la più ferma condanna per la grave aggressione subita dalla giornalista Chiara Giannini e dalla troupe di Porta a Porta durante la realizzazione di un reportage sulle baby gang a Padova. Nel corso delle riprese alcuni ragazzi hanno lanciato una pietra — che ha colpito la giornalista — e delle bottiglie contro la troupe. Un episodio inaccettabile, che rappresenta un attacco diretto alla libertà di informazione e al diritto-dovere dei giornalisti di raccontare la realtà. La Rai esprime piena solidarietà a Chiara Giannini e ai colleghi coinvolti, ribadendo il proprio impegno a garantire il diritto dei cittadini ad essere informati senza condizionamenti o intimidazioni”, la nota dell’azienda.
Reportage sulle baby gang a Padova: una troupe di Porta a Porta è stata aggredita da alcuni ragazzi che hanno tirato una pietra (colpendo la giornalista) e delle bottiglie.
Il servizio completo questa sera su @RaiUno a #PortaAPorta #25settembre pic.twitter.com/mFhtsxU8JE
— Porta a Porta (@RaiPortaaPorta) September 25, 2025
Solidarietà anche dal mondo politico e istituzionale. Fratelli d’Italia, attraverso i componenti della commissione di Vigilanza Rai, ha parlato di “vile aggressione“, sottolineando come questo sia “l’ennesimo episodio di violenza che vede coinvolto il mondo dell’informazione e in particolare del Servizio pubblico”. Per il governatore veneto Zaia, in quota Lega, “aggredire chi raccoglie e verifica i fatti significa colpire il diritto di tutti a conoscerli. C’è anche una responsabilità educativa: il fenomeno delle baby gang riguarda sicurezza e crescita civile. Lo voglio dire con estrema chiarezza: nessuno, tantomeno gruppi giovanili dediti a comportamenti violenti, può appropriarsi delle nostre città e delle nostre strade”.
Il Partito Democratico ha evidenziato come l’aggressione colpisca “non solo chi svolge con professionalità il proprio lavoro, ma anche il principio fondamentale della libertà di informazione”. Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai, ha definito l’episodio “profondamente preoccupante“. Solidarietà arrivata anche da Usigrai, sindacato dei giornalisti del servizio pubblico: “L’Usigrai condanna fermamente l’aggressione a Chiara Giannini e alla troupe di Porta a Porta avvenuta oggi a Padova. Chi lavora al servizio dei cittadini e del loro diritto ad essere informati non può diventare bersaglio di facinorosi e violenti. Chiediamo che si accertino le responsabilità degli aggressori e si individuino con urgenza strumenti adeguati a garantire l’incolumità di chi fa informazione”.