“Vorrei che si sapesse che mi dispiace, ma sono stato costretto a farlo. Non sono un bellicoso, ma non avevo alternativa”. Gianluca Grignani è pronto ad agire per vie legali contro Laura Pausini. Lo riporta “Il Messaggero”, a cui il cantautore milanese ha spiegato che la collega, modificando nella sua cover il testo di “La mia storia tra le dita”, ne avrebbe stravolto il senso. Al punto da far perdere al brano “il significato originale”. Modifiche di cui l’artista romagnola non lo avrebbe avvisato, né per le quali avrebbe chiesto il permesso.
Al centro della contesa, la versione della canzone in italiano, in cui Pausini è passata dalla prima alla seconda persona, e le cover in spagnolo, portoghese e francese. Alle accuse, l’entourage della cantante ha risposto che “le autorizzazioni ci sono tutte e questa storia comincia a essere ridicola”. Già a luglio, quando la vincitrice del Latin Grammy Award nel 2007 per il miglior album pop latino femminile “Io Canto” aveva annunciato “La mia storia tra le dita” come singolo del nuovo disco (Io canto 2), Grignani ne aveva rivendicato la paternità chiedendo di specificare che fosse frutto della sua penna. Da lì era nato un battibecco social, che si era però concluso con un chiarimento.
Le accuse di Grignani
Dopo la pubblicazione della cover lo scorso 12 settembre, il cantautore e il co-autore del brano, Massimo Luca, si sono accorti di una variazione nel testo che per loro è sostanziale. Nella versione originale, l’artista milanese canta: “E se davvero non vuoi dirmi che ho sbagliato, ricorda a volte un uomo va anche perdonato”. Versi di cui Pausini ha ribaltato la prospettiva: “E se davvero non vuoi dirmi che hai sbagliato, ricorda a volte un uomo va anche perdonato”. Secondo l’autore di “Destinazione Paradiso”, la richiesta di perdono di uomo alla sua donna tradita si sarebbe trasformata in “un atto d’accusa”. E non è tutto. Perché la cover si chiude con la frase “Okay, te ne vai”, che nella canzone uscita nel 1994 si trovava solo nella parte iniziale del testo. “Laura non mi ha fatto ascoltare il brano. Così mi sono reso delle modifiche solamente grazie alle segnalazioni dei fan quando il singolo è uscito, lo scorso venerdì – ha dichiarato il cantautore milanese a “Il Messaggero”–. Mi sono preso del tempo per riflettere. E quando ho realizzato che la parte semantica è stata stravolta a tal punto che la canzone stessa ha perso il suo significato, ho capito che non potevo restare in silenzio”.
La diffida e le possibili conseguenze
Venerdì 19 settembre Gianluca Grignani e Massimo Luca hanno dato mandato al loro legale Giorgio Tramacere “di far recapitare una per con una lettera di diffida a Pausini e al suo entourage per formalizzare l’intervento”. E “tutelare così, in ogni sede, l’integrità dell’opera”. Se il punto di vista degli autori sarà confermato, le possibili conseguenze sono due: un’azione in giudizio per bloccare la diffusione della cover, anche da piattaforme streaming e web, o una richiesta di risarcimento danni.
La nota di Warner Chappell Music Italiana e la replica
“Warner Chappell Music Italiana dichiara che le versioni del brano “La mia storia tra le dita” interpretate da Laura Pausini sono state realizzate da Gente edizioni Musicali dopo aver ottenuto tutti i diritti e le autorizzazioni necessarie”. Così, in una nota, l’editore con cui Laura Pausini ha pubblicato la cover della celebre canzone di Gianluca Grignani ha replicato alle accuse del cantautore milanese. E ancora: “Warner Chappell Music Italiana auspica di risolvere amichevolmente la questione”.
Il dibattito, però, non si è chiuso qui. “Il diritto sulla cessione e l’autorizzazione di poter cambiare il testo di un brano è personalissimo. L’ok per una cover è un’altra cosa – ha spiegato in alcune storie sul suo profilo Instagram il giornalista Gabriele Parpiglia –. Se cambiare il testo e le parole, ascoltate solo dopo che il brano è stato pubblicato, rientra nella fattispecie di un’eventuale reato, lo deciderà un giudice. Ma sicuramente un legale procederà”. E ancora: “Grignani e Massimo Luca avrebbero dovuto firmare un foglio per autorizzare un cambiamento nel testo che muta il senso della canzone. Questo foglio non c’è. L’autorizzazione per fare una cover è un’altra cosa”.
Come riporta l’Ansa, gli autori di “La mia storia tra le dita” Gianluca Grignani e Massimo Luca si sono detti “sconcertati dal comunicato diffuso dalla Warner Chappell Music e fanno sapere che tale affermazione è totalmente falsa”.
In una nota, diffusa dal loro legale Giorgio Tramacere, si legge: “Nessuna autorizzazione alla modifica del testo dell’opera è mai stata rilasciata dagli autori tant’è che, nonostante la diffida già inoltrata e il clamore mediatico, tali asserite autorizzazioni non sono mai state esibite. Tanto premesso, poiché la nota diffusa è gravemente lesiva della reputazione degli autori, i signori Gianluca Grignani e Massimo Luca comunicano che procederanno nei confronti del legale rappresentante della Warner Chappell Music per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa”.