Angelina Jolie ha presentato il suo nuovo film “Couture” al Festival di San San Sebastián. Durante l’incontro con la stampa si è detta amareggiata per la situazione politica negli Usa dopo la sospensione del programma del comico Jimmy Kimmel da Abc per affermazioni sull’assassino di Charlie Kirk.
“Non riconosco il mio Paese. Qualsiasi cosa, ovunque, divida o limiti le espressioni personali e le libertà di chiunque, penso sia molto pericolosa – ha affermato l’attrice -. Sono tempi così seri che dobbiamo stare attenti a non dire cose con superficialità. Stiamo vivendo insieme momenti molto pesanti. Amo il mio Paese, ma in questo momento non lo riconosco”
La Jolie, che è stata ambasciatrice dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e continua ad avere una casa in Cambogia, ha detto di “aver sempre vissuto una dimensione internazionale. La mia famiglia, i miei amici, la mia vita sono internazionali. La mia visione del mondo è internazionale. Tutto quello che, ovunque nel mondo, divide o limita le libertà personali è molto pericoloso”.
Non è la prima volta che Angelina prende le distanze dagli Stati Uniti: l’anno scorso, ancor prima della seconda vittoria elettorale di Donald Trump, l’attrice aveva spiegato all’Hollywood Reporter che l’unica ragione per cui continuava a vivere a Los Angeles era a causa del divorzio da Brad Pitt, con cui ha avuto i gemelli Vivienne e Knox, entrambi diciassettenni: “Ma appena i miei figli saranno maggiorenni me ne andrò. L’umanità che trovo nel resto del mondo non è ciò con cui sono cresciuta qui”.
Piccola curiosità: la Jolie è figlia del premio Oscar Jon Voight, il quale con Sylvester Stallone e Mel Gibson è uno dei tre “ambasciatori” di Donald Trump a Hollywood.