A poche settimane dalla scomparsa di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto a 89 anni, Alessandro, il suo “figlio segreto” è intervenuto nello studio di Verissimo, ospite di Silvia Toffanin, per ricordare l’amato padre e lanciare un appello: “Basta pettegolezzi sui giornali, mio padre deve riposare in pace”, ha dichiarato con fermezza, riferendosi al clamore mediatico nato intorno all’eredità del celebre conduttore.
Alessandro “Alex” Baudo ha ripercorso la sua storia personale, raccontando di aver scoperto la verità sulle sue origini soltanto in età adulta, da qui l’appellativo di “figlio segreto”. “Ho scoperto di essere figlio di Pippo Baudo a trent’anni. Sono cresciuto con mia madre e Tullio, quando si è ammalato è stato lui a decidere di farmi sapere la verità. A dirmelo poi sono stati i miei fratelli”. Una rivelazione che, però, non lo ha colto del tutto impreparato: “Non ero completamente sorpreso, Pippo frequentava casa nostra, a tavola aveva il suo posto assegnato. L’ultima volta che l’ho visto avevo 12 anni e con mia madre stavamo per trasferirci in Australia. Poi l’ho rivisto a trent’anni quando ho scoperto che era mio padre”.
Il ricordo che conserva del presentatore è intimo: “Era una persona buona e dalla battuta sempre pronta, quasi come un comico. Lo ringrazio di tutto, come prima cosa per la vita”. Alex ha poi rievocato il loro primo incontro da padre e figlio: “Fu emozionante, mi mise subito a mio agio”. Un rapporto che, pur costruito tardi, gli ha lasciato segni profondi. Nelle sue parole non manca un pensiero per Katia Ricciarelli, storica compagna di Baudo: “Oggi ho un rapporto sincero e affettuoso con lei. Mi è molto simpatica, è una signora con molta ironia”.
Baudo si è espresso anche sull’eredità economica del padre dicendo: “Tutte chiacchiere sui giornali, sono pettegolezzi in cui io non ho entro. Vorrei dire a tutti quanti che lui dovrebbe riposare in pace, non se ne può più. È disgustoso, la gente non sa niente e si inventa le cose”.
Il figlio del conduttore non è stato esente da critiche durante il suo funerale. Infatti, a molti presente pareva disinteressato, eccessivamente freddo e distaccato. Lui ha risposto così: “C’era un caldo afoso e non c’era acqua e ho preso una gomma da masticare per avere sollievo e invece la gente pensava che a me non fregasse nulla. Qualcuno me l’ha detto e allora l’ho ingoiata, mi hanno detto che non avevo un’espressione tenera ma io credo che ognuno di noi, nel dolore, si esprima diversamente. Nessuno poteva pensare cosa provassi dentro, rivedevo delle scene di commozione. La gente ha criticato”.