Beauty e Benessere

Cos’è (e quanto costa) il “Salmon sperm facial”, il nuovo trattamento di bellezza con il Dna estratto dagli spermatozoi di salmone amato dalle star

Kris Jenner, Jennifer Aniston e Kim Kardashian lo usano per sembrare più giovani, ma funziona davvero?

di Ennio Battista
Cos’è (e quanto costa) il “Salmon sperm facial”, il nuovo trattamento di bellezza con il Dna estratto dagli spermatozoi di salmone amato dalle star

Dopo aver fatto il giro dei salotti estetici di Los Angeles, un nuovo trattamento estetico anti age sta conquistando sempre più le star. Si tratta di una controversa tendenza beauty: i trattamenti viso allo sperma di salmone. L’ultima ad averlo provato, secondo RadarOnline.com, sarebbe Kris Jenner, 69 anni, la matriarca del clan Kardashian, che lo avrebbe inserito nella sua routine insieme a lifting, laser rassodanti e filler, convinta che sia la sua “arma segreta” contro le rughe. A suo dire, questo nuovo trattamento le avrebbe consentito un sorprendente reverse ageing, regalandole un aspetto più giovane di almeno vent’anni. E non è la sola. Anche Jennifer Aniston ha raccontato pubblicamente di aver voluto provare questa procedura. Durante una recente apparizione in tv, l’attrice ha confermato con autoironia di essersi sottoposta al cosiddetto “salmon sperm facial”: “Sì, l’ho fatto. Ma lasciate che vi spieghi: non è che ti spalmino in faccia sperma di salmone. È un trattamento con microneedling. E comunque non vi sembra che io abbia una bellissima pelle da salmone?” – ha scherzato. Tra le estimatrici figura anche Kim Kardashian, da sempre pioniera di nuove frontiere estetiche, che non solo lo utilizza come trattamento topico ma lo avrebbe testato anche sotto forma di iniezioni cutanee.

In cosa consiste il trattamento

Dietro un nome che può far sorridere o inorridire, si nasconde una tecnologia biomedica più complessa. Il principio attivo del salmon sperm facial non è infatti lo sperma in sé, ma i polinucleotidi (PN) estratti dal DNA degli spermatozoi di salmone. Questi frammenti di acido nucleico – e in particolare il polidesossiribonucleotide (PDRN) – vengono veicolati nella pelle attraverso il microneedling, una tecnica che utilizza micro-aghi per creare piccolissime lesioni superficiali. Questo processo stimola la rigenerazione cutanea e favorisce la penetrazione del preparato negli strati più profondi. Secondo la letteratura scientifica, i PN sarebbero in grado di stimolare la sintesi di collagene ed elastina, migliorare l’elasticità della cute, favorire la microcircolazione e ridurre i processi infiammatori. Studi pubblicati sul Chinese Journal of Plastic and Reconstructive Surgery (2022) e sul Journal of Dermatological Treatment (2024) hanno documentato un miglioramento della qualità della pelle, la riduzione di cicatrici da ustioni e traumi e un effetto protettivo contro i danni indotti dal sole.

Il parere dell’esperta

“Il peptide che si ricava da questa manipolazione del DNA del salmone è capace di attivare un recettore cellulare che modula i fenomeni infiammatori e favorisce la formazione di nuova rete vascolare – spiega al FattoQuotidiano.it la professoressa Pucci Romano, dermatologa e presidente di Skineco, Associazione scientifica internazionale di ecodermatologia -. Questo comporta una rivitalizzazione della pelle con nuova sintesi di collagene ed elastina. Inoltre, sono segnalate un’azione antiossidante e una capacità protettiva contro gli UV. Oltre al derma, anche l’epidermide gode di effetti positivi, con miglioramento della barriera cutanea. Infine, persino la produzione della melanina – e quindi la comparsa di macchie – sembra essere modulata”. La specialista però avverte: “Tutte queste virtù trovano riscontro in studi e trial clinici che però sono ancora scarsi, spesso condotti solo in vitro e non su campioni umani. Inoltre, manca una standardizzazione corretta di quantità, concentrazione e formulazioni. E soprattutto, non ci sono dati sulla sicurezza dell’uso prolungato”.

Dove si pratica e quanto costa

Nato in Corea del Sud e diffusosi poi negli Stati Uniti, il trattamento è approdato anche in Europa. In Italia diversi centri di medicina estetica hanno cominciato a proporre protocolli a base di PDRN, sia in forma di iniezioni che di trattamenti associati al microneedling. Una singola seduta ha costi che oscillano tra i 300 e i 600 euro, a seconda del tipo di applicazione e della zona da trattare. In definitiva, il clamore mediatico resta un nodo cruciale: quanto è sicuro e realmente efficace sul lungo periodo? La ricerca sui polinucleotidi è promettente, ma non definitiva. Le evidenze cliniche solide sono ancora poche e il confine tra marketing cosmetico e beneficio terapeutico rimane sottile. Nel frattempo, le immagini patinate delle star continuano a diffondere l’idea di una giovinezza potenzialmente eterna, alimentando una nuova ossessione estetica che non mancherà di far discutere.

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