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Donald Trump in visita nel Regno Unito con la first lady Melania: il “sei bellissima” a Kate, l’incontro con Carlo e Camilla, le polemiche sui costi

La corona è come la politica, ed è come il pongo; malleabile pronta a celebrare il leader di turno, anche se è il presidente più controverso, quello che sta rimettendo in discussione ogni certezza

di Antonella Zangaro
Donald Trump in visita nel Regno Unito con la first lady Melania: il “sei bellissima” a Kate, l’incontro con Carlo e Camilla, le polemiche sui costi

Il primo benvenuto a Donald Trump nel Regno Unito lo hanno riservato i contestatori che avevano prenotato una stanza d’hotel con vista Windsor Castle per proiettare foto del presidente Usa e del fratello di re Carlo III, il principe Andrea, in sorridente compagnia di Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere a New York nel 2019. Un saluto a generare imbarazzo collettivo, per tutti i protagonisti di questa seconda, eccezionale, visita di Stato concessa a Trump dal primo ministro laburista Keir Starmer e dal sovrano, che non poteva dire che sì.

La due giorni dedicata al fasto della monarchia e agli affari con il governo è stata organizzata all’insegna del “rischio contenuto” a scongiurare imprevisti e contestazioni. Non che queste ultime non siano state organizzate, ma evitare Londra ed evitare le strade di Windsor, passando la giornata numero due nel Chequers, la residenza di campagna del primo ministro, ha il doppio vantaggio di offrire a Trump tutte le photo opportunities che desidera, evitando “bagni di folla” e manifestanti armati di rabbia. Tutti schierati con i palloncini a forma di baby Trump arancione, a un’ora di auto, a Londra.

La fascinazione esercitata dalla monarchia è stata l’asso nella manica di un primo ministro che ha appena licenziato Lord Peter Mendelson, il suo ambasciatore a Washington, per la sua amicizia “pericolosa” con Epstein subito dopo aver dato vita ad un rimpasto di governo, di emergenza, per salvare il salvabile. La monarchia, le origini scozzesi di Trump, per parte di madre, la seduzione esercitata dalle divise e dalla corona sono le ultime armi da giocare per il Regno Unito alle prese con i dazi e una economia devastata da Brexit, Covid e dalle dinamiche geopolitiche mondiali. Così, anche la visita di Stato di Trump, la seconda dopo il 2019, arriva come una boccata di aria fresca.

Winfield House, la residenza dell’ambasciata americana in Regent’s Park, a Londra, ha ospitato The Donald e Melania al loro arrivo martedì sera. Sono stati gli elicotteri americani e il Marine One, tutti uguali per confondere l’osservatore e non mostrare su quale volasse il presidente, a portare la coppia presidenziale a Windsor, mercoledì alle 12, ora locale.
Oltre al vento, alla foschia e alla pioggia, ad aspettarli schierati c’erano anche i principi del Galles per una prima foto di gruppo con William (“un gran bravo ragazzo”, lo definì Trump quando lo incontrò a Parigi per la riapertura di Notre Dame) e Kate, “sei bellissima”, le ha detto Trump, mentre lei, impeccabile in Bordeaux, con i suoi tacchi a spillo ha sfidato il prato che conduce a Victoria House, dove c’era Carlo III con Camilla.

La regina, in blu, ha saltato gli appuntamenti di martedì per guarire da una sinusite acuta che le avrebbe sennò impedito di partecipare alla grande festa per Trump. Pochi sorrisi sul suo volto, particolarmente teso e una serie di impegni incalzanti fino a giovedì sera. La sfilata in carrozza, il saluto alla guardia d’Onore, il pranzo, la deposizione di fiori sulla tomba di Elisabetta II ed il principe Filippo nella Cappella di St George, il sorvolo delle Red Arrows con gli F 35 anglo-americani ed in serata il grande banchetto. E giovedì, il dovere di intrattenere la First Lady mentre Trump sarà con il primo ministro.

Marco Rubio, il Segretario di Stato americano, con il Segretario al Tesoro e lo staff di Trump seguivano le carrozze, la Irish State con a bordo il re e Trump, la Scottish State Coach con Camilla e Melania e la Semi State Landau con i principi del Galles e l’ambasciatore americano in Regno Unito. Tutti alloggeranno a Windsor. Il presidente americano ha ispezionato la Guardia d’Onore schierata in massa per l’occasione; Carlo III pare si sia raccomandato di non lesinare su nulla, neanche sulla presenza degli ufficiali. Tanto quanto il governo ha investito per schierare la sicurezza. Il conto nel 2019 arrivò a toccare quota 3,9 milioni di sterline, quest’anno, tra uomini, misure messe in atto, cani e cavalli, si parlerebbe di circa 5 milioni.

Ma la visita organizzata con un trattamento Vip, neanche paragonabile a quello riservato a Macron pochi mesi fa, è una partita troppo alta, per tutti. Ironia della sorte, il primo ministro britannico appoggia tutte le sue speranze di risalire nei sondaggi sull’uomo politicamente più vicino al suo acerrimo nemico, Nigel Farage, che festeggia. Trump aveva già detto la sua agli europei in fatto di migranti e politiche per arginare il fenomeno; musica per il leader di Reform Uk e delle migliaia di persone che, solo sabato scorso, avevano sfilato per la vie di Londra aizzate da Tommy Robinson, leader dei movimenti di estrema destra che agitano la croce di San Giorgio come bandiera dei patrioti britannici.

Ma tutto questo resterà fuori della sale affrescate del castello di Windsor, quello che ispirò il cambio di nome della famiglia reale, Saxo-Coburgo-Gotha, che voleva far dimenticare le sue origini mentre, alla fine della prima guerra mondiale, soffiava forte il vento anti tedesco. Windsor era il titolo più adatto per rifarsi un’immagine più “patriottica”, più British. Anche la corona è come la politica, ed è come il pongo; malleabile pronta a celebrare il leader di turno, anche se è il presidente più controverso, quello che sta rimettendo in discussione ogni certezza; ma con un inaffondabile amore per la monarchia. Ecco perchè Carlo III, l’ambientalista convinto, per l’occasione gli regalerà una cornice d’argento con una foto sua e della regina.

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