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“Il taglio del pane costa 20 centesimi in più”: il cartello in una panetteria di Milano fa scoppiare la polemica sui social

Il titolare difende la sua scelta: "I servizi in più vanno pagati, anche con una cifra simbolica"

di F. Q.
“Il taglio del pane costa 20 centesimi in più”: il cartello in una panetteria di Milano fa scoppiare la polemica sui social

“La richiesta di prodotti tagliati è di 20 centesimi in più”. È questa la decisione del panificio e pasticceria Sgroi in zona Loreto a Milano che ha scatenato una serie di commenti sui social di utenti indignati.

Il cartello seguiva una strategia ponderata da parte dei titolari, che hanno così ribattuto alle critiche: “Si tratta di un servizio in più che richiede tempo e l’uso della macchina per tagliare il pane. Per questo motivo deve essere retribuito, anche se con una cifra simbolica”.

La motivazione della spesa extra non ha soddisfatto i clienti che si erano lamentati, postando la foto incriminata. Alcuni hanno scritto: “Adesso fanno pagare anche per tagliare il pane a fette, dove arriveremo?”.

Di fatto non esiste una legge in Italia che impedisce ai ristoratori di richiedere un supplemento per alcuni servizi, purché siano ben specificati e non spuntino a sorpresa direttamente sugli scontrini dei consumatori. Già in passato si erano accese altre polemiche riguardanti i rincari inattesi, a volte per il taglio di dolci o per la fornitura di nuovi piatti, posate o bicchieri.

Un caso recente aveva riguardato una pasticceria veneta, a Oderzo in provincia di Treviso. Il Gazzettino aveva raccontato la storia di una coppia che, dopo aver richiesto il taglio del proprio cornetto, da dividere in due, aveva riscontrato un sovrapprezzo di 10 centesimi in cassa.

Il titolare della pasticceria Audrey, Massimiliano Viotti, aveva segnalato la shitstorm arrivata dopo il post social dello scontrino: “Questo atteggiamento è molto pericoloso perché rischia di compromettere il lavoro di una piccola pasticceria artigianale in un paese di ventimila anime. È un meccanismo pericoloso perché potrebbe danneggiare seriamente realtà meno solide della nostra”.

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