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“Non lavoriamo con i complici del genocidio di Gaza”: così Javier Bardem sul red carpet degli Emmy 2025

Centinaia di attori, registi e altri professionisti dell’industria cinematografica hanno firmato un accordo in cui si impegnano a non collaborare con le istituzioni cinematografiche israeliane

di F. Q.
“Non lavoriamo con i complici del genocidio di Gaza”: così Javier Bardem sul red carpet degli Emmy 2025

Sempre in prima linea su molte questioni politiche, nella notte della cerimonia degli Emmy Awards 2025, gli Oscar della tv mondiale, Javier Bardem non si è tirato indietro. L’attore è apparso a favore dei fotografi e telecamere con il pugno alzato, con attorno al collo la kefiah e un messaggio molto chiaro che ha coinvolto anche molti altri colleghi.

Centinaia di attori, registi e altri professionisti dell’industria cinematografica hanno firmato un accordo in cui si impegnano a non collaborare con le istituzioni cinematografiche israeliane che, a loro dire, sono “coinvolte nel genocidio e nell’apartheid contro il popolo palestinese”.

Lo ha rivelato ‘The Guardian’, che ha visionato il documento. “Come registi, attori, operatori dell’industria cinematografica e istituzioni, riconosciamo il potere del cinema di plasmare le percezioni”, si legge nell’accordo. “In questo urgente momento di crisi, in cui molti dei nostri governi stanno rendendo possibile la carneficina a Gaza, dobbiamo fare tutto il possibile per affrontare la complicità in questo orrore incessante”.

Tra i firmatari figurano, tra gli altri, i registi Yorgos Lanthimos, Ava DuVernay, Asif Kapadia, Boots Riley e Joshua Oppenheimer; e gli attori Olivia Colman, Mark Ruffalo, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed, Josh O’Connor, Cynthia Nixon, Julie Christie, Ilana Glazer, Rebecca Hall, Aimee Lou Wood e Debra Winger. L’accordo aveva raggiunto quota 1.200 firme fino a domenica sera.

Il documento, condiviso in esclusiva con il “The Guardian”, afferma di trarre ispirazione “dal boicottaggio culturale che ha contribuito alla fine dell’apartheid in Sudafrica”. La firma impegna i firmatari a non proiettare film, apparire o collaborare in alcun modo con quelle che considerano istituzioni complici, inclusi festival, cinema, emittenti televisive e case di produzione. Esempi di complicità includerebbero “l’insabbiamento o la giustificazione del genocidio e dell’apartheid, e/o la collaborazione con il governo che li commette”.

“Rispondiamo all’appello dei registi palestinesi, che hanno esortato l’industria cinematografica internazionale a rifiutare il silenzio, il razzismo e la disumanizzazione, nonché a ‘fare tutto ciò che è umanamente possibilè per porre fine alla complicità nella loro oppressione”, si legge nella dichiarazione.

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