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“I bigliettini nel reggiseno furono un errore, ma Mike Bongiorno mi umiliò. Con un uomo sarebbe stato meno aggressivo”: Maura Livoli e la “truffa” di Telemike

Nel 1990 la concorrente venne 'beccata' da Mike Bongiorno mentre armeggiava con dei bigliettini tentando di nasconderli del reggiseno. Il conduttore la rimproverò decretandone la squalifica, e Livoli svenne. Che cosa è rimasto di quel momento cult di tv e soprattutto chi è oggi Maura Livoli?

di Francesco Canino
“I bigliettini nel reggiseno furono un errore, ma Mike Bongiorno mi umiliò. Con un uomo sarebbe stato meno aggressivo”: Maura Livoli e la “truffa” di Telemike

La reazione di Mike Bongiorno? Fu un’umiliazione”. Sono passati trentacinque anni da quando andò in onda una scena epica: la squalifica (con successivo svenimento) di Maura Livoli a TeleMike, dopo che il leggendario conduttore beccò la concorrente del quiz di Canale 5 mentre nascondeva nel reggiseno dei bigliettini. “Complimenti, signorina. Vogliamo vedere qui? Come gli scolaretti a scuola. Come si permette, mentre io sto leggendo le domande per un valore di 120 milioni? Lei stava compiendo una truffa…”, sbottò Mike in preda alla rabbia, mentre la Livoli sveniva e veniva portata fuori dallo studio. Trentacinque anni dopo, la donna, che oggi ha 67 anni e fa la psicologa e psicoterapeuta, rivela al Corriere della Sera come andò davvero quel giorno.

Maura Livoli parla della squalifica a TeleMike

Maura Livoli lo dice chiaramente: potendo tornare indietro, non parteciperebbe più a TeleMike. Al quale, per altro, non avrebbe nemmeno voluto andare come concorrente: avrebbe preferito La ruota della fortuna, ma durante il provino Mike Bongiorno e Illy Reale le dissero: “Signorina, lei è così preparata, perché non viene a Telemike?”. Così studiò tutto su Guglielmo Marconi, in occasione dei novant’anni dalla scoperta del telegrafo senza fili, e qualche mese dopo venne chiamata. Poi accadde che durante una delle registrazioni, a fine tabellone, ebbe una colica renale, diagnosticata al San Raffaele, e chiese di interrompere: “In studio derubricarono il caso a un attacco d’ansia, quelli che io curo, e mi diedero delle gocce. Andai avanti, ma non ero lucida”, rivela. Ecco perché, dice oggi, commise l’errore di portarsi in cabina dei bigliettini: “Non ero in me. Se lo fossi stata non avrei portato i foglietti in cabina oppure li avrei gettati a terra, non sotto il reggiseno. Mi servivano per ripassare, non c’erano scritte le domande”.

La reazione di Mike Bongiorno, gli insulti e le minacce

A colpire la Livoli fu la reazione inaspettata di Mike, che oggi definisce una vera e propria umiliazione. “Si metta nei panni di una ragazza di trent’anni. Meritavo la squalifica, ma fu il modo a ferirmi, come venni trattata in onda, addirittura si parlò di sceneggiate”. Il peggio, ammette a distanza di decenni, arrivò dopo la messa in onda, quando divenne un bersaglio di telefonate anonime a casa. “Addirittura quando trafugarono la salma di Mike Bongiorno dissero: ‘Sarà stata la signorina Livoli…’. Una gogna per cui ho sofferto e pianto, anni dopo dovetti cambiare nome sui social”, confessa. Per tutti era quella della “ramanzina”, che però ha avuto uno strascico durato anni, creandole tristezza e disagio. “È capitato che alcuni miei pazienti, in studio, mi chiedessero se fossi io quella dei bigliettini a Telemike. Ho passato il tempo a spiegare che si è trattato di un incidente di percorso, che ho sbagliato, ma stavo male”.

La causa (persa) e quell’incontro con Mike

Secondo la Livoli, oggi la reazione di Mike Bongiorno verrebbe stigmatizzata da tutti: “Se capitasse, dopo un’umiliazione del genere, il conduttore sarebbe costretto a scusarsi in diretta. Con una donna, poi… se in quella puntata al posto della signorina Livoli ci fosse stato un uomo la reazione sarebbe stata diversa. Meno aggressiva”, osserva. La psicologa rivela un altro fatto inedito: prima lei e il padre chiesero formalmente di non mandare in onda la registrazione (“decidemmo di chiedere un risarcimento, che avremmo devoluto in beneficenza. Dopo dieci anni, venne archiviato tutto”), poi che un noto avvocato le disse: “‘Chiediamo un miliardo e mezzo’, poi mi mollò e me lo trovai dall’altra parte”. Infine, che le ricapitò di rivedere Bongiorno una sola volta, in tribunale: “L’ho perdonato: lui era solo il conduttore di una trasmissione ben più grande, la sua responsabilità fu l’aver usato quei modi. Il castello su quella vicenda lo costruirono altri. Ripeto: a fronte di un mio errore”.

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