“Hanno portato via gioielli, oggetti preziosi e soprattutto ricordi di famiglia. Ma ciò che pesa di più è la violazione della propria intimità, la sensazione di non essere protetti”. Per la quarta volta Federico Rutali, influencer, avvocato e attivista di 28 anni, ha subìto un furto nella propria casa, e lancia un allarme sulla sicurezza delle città, nel suo caso specifico Bologna.
I ladri sarebbero entrati in azione mentre Rutali era in vacanza in Puglia. Dopo aver manomesso l’allarme sarebbero entrati indisturbati lasciando dietro di sé disordine e caos. Quando è rientrato in casa Federico, come racconta a Bologna Today, si è “sentito crollare il mondo addosso. Ho pianto, tremavo, il panico mi ha travolto. Non riuscivo neppure a restare in quelle stanze che fino al giorno prima chiamavo ‘casa’. Ho preso il telefono, ho chiamato un taxi e ho passato la notte in hotel. Perché quando ti violano la casa, non è solo la porta a essere distrutta, ma anche la tua sicurezza”.
L’influencer non esclude che in questa vicenda un ruolo possano averlo avuto i social: “Ti senti svuotato, violato, tradito. Non so chi sia stato. Ma non posso escludere che i social abbiano avuto un ruolo. Per il lavoro che faccio, sono parte della mia quotidianità: ho sempre condiviso con trasparenza i miei spostamenti, le mie passioni, i miei viaggi. Era un modo per lavorare, per essere vicino alle persone. Oggi so che quella stessa trasparenza può trasformarsi in una vulnerabilità enorme. Condividere troppo di sé stessi e dei propri averi, infatti, può attirare non solo follower, ma anche malintenzionati. I social sono un’arma a doppio taglio”.
Come risolvere il problema sicurezza? Anche con un progetto di educazione digitale, secondo Rutali: “I social possono trasformarsi in un’arma a doppio taglio. È fondamentale insegnare ai cittadini, e soprattutto ai giovani, come tutelare la propria privacy e usare con prudenza gli strumenti online”.
