Moda e Stile

Le barche di Giorgio Armani sono dedicate alla sua mamma. Pochi mesi fa, il messaggio al costruttore: “Desideravo queste presenze discrete sulle onde”

Quattro mesi fa un messaggio per i duecento anni della Cantieri Codecasa. Un messaggio che suona quasi come un testamento autobiografico

di Carlo Giorni
Le barche di Giorgio Armani sono dedicate alla sua mamma. Pochi mesi fa, il messaggio al costruttore: “Desideravo queste presenze discrete sulle onde”

L’ultimo contatto quattro mesi fa, a maggio, quando Giorgio Armani ha inviato a Ennio Buonomo, uno dei proprietari dei Cantieri Codecasa, un messaggio per i duecento anni della nota azienda di Viareggio. Che suona quasi come un testamento autobiografico. Scrisse Armani: “Il mare è una passione che nutro da sempre e quella casa per solcarne le acque, una fantasia che grazie ai Cantieri Codecasa ho potuto realizzare – con le mie ultime due imbarcazioni – esattamente come l’avevo desiderata. Ho sempre voluto uno yacht che fosse una presenza discreta sulle onde, uno scrigno sobrio, avanzato nelle tecnologie e prezioso negli interni… ma senza ostentazioni”.

E nei Cantieri Codecasa e nel loro ingegno produttivo, Armani rinviene uno specchio della filosofia della sua azienda per cui uno yacht è paragonato ad un vestito. Scriveva Armani, nel maggio scorso: “Non mi sorprende che i Cantieri Codecasa festeggino 200 anni di attività, l’attenzione e la cura che li contraddistinguono sono esemplari. Lavorare con loro, per usare una metafora a me vicina, è stato come costruire su misura un abito di alta moda. Con queste mie parole voglio celebrare la perizia e l’industriosità di un’azienda importante. Il loro saper fare, la capacità di unire la modernità a un saper fare antico, l’attenzione ineccepibile rivolta ai committenti”.

Codecasa ha costruito a Armani due barche. Mariu di 50 metri nel 2003 e Main, 65 metri, nel 2008. Entrambe le barche dedicate alla mamma Maria. Di lei Armani a Vogue, nel 2020, ha raccontato: “Era una donna molto bella. Prima della guerra vestiva quasi sempre di grigio: abiti a girocollo, di lana molto leggera, e giacche da uomo, le giacche quadrettate degli anni 40. Aveva un aspetto molto sciolto”. E Mariu e Main sono i vezzeggiativi con cui lo stilista era solito chiamare la mamma.

Mariu riflette, è stato scritto, il tipico stile Armani: ampi parquet in teak, un legno tropicale molto duro, pannelli di rovere sbiancato, saloni a pianta aperta, cabine minimaliste. Il suo secondo yacht, il 65 metri “Maìn”, è stato costruito nel 2008 ed è ormeggiato al porto di La Spezia, strategico per lo stilista che poteva navigare da lì tra le sue residenze a Saint-Tropez e all’isola di Pantelleria.

Buonomo che lo ricorda come “una persona stupenda”, racconta che Armani “metteva bocca in tutto” e dalla sua casa di Forte dei Marmi andava spesso a Viareggio per controllare tutti i passaggi di costruzione dello yacht: “Passavamo le domeniche spesso insieme in cantiere. Era attento ad ogni dettaglio. Era come se disegnasse un abito”, conclude Buonomo.

Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione