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“Le mie foto rubate e sessualizzate, questa violenza deve finire. È un abuso”: la denuncia della doppiatrice Arianna Craviotto

La nota doppiatrice (che imita le voci di Hermione e dei Minions) ha lanciato un appello: "Sono arrabbiata ma anche disgustata. Bisogna firmare la petizione e far chiudere questo sito"

di F. Q.
“Le mie foto rubate e sessualizzate, questa violenza deve finire. È un abuso”: la denuncia della doppiatrice Arianna Craviotto

“Questa violenza deve finire”. È il messaggio che Arianna Craviotto ha pubblicato sui suoi canali social. La doppiatrice trentunenne, conosciuta con il nome di “Arianna fa le voci“, è una delle – tante – vittime di Phica.eu. All’interno del sito vengono pubblicati contenuti rubati dai social, ma anche immagini ottenute di nascosto in spogliatoi, camerini, centri estetici e persino bagni pubblici attraverso microcamere (anche di minorenni). Ed è quello che è accaduto a diverse content creator molto conosciute su Tik Tok e Instagram, come proprio Arianna Craviotto.

“Ho deciso di denunciare chi ha rubato le mie foto e, dopo averle trasformate in contenuti a sfondo sessuale, le ha pubblicate su un sito per adulti. È stato un vero abuso, voglio che questo sito venga chiuso”, ha continuato la doppiatrice, divenuta celebre sui social per fare le voci di personaggi celebri come Stitch, Hermione di Harry Potter e i Minions. Il forum è collegato anche a un canale Telegram (in cui era richiesta una password per iscriversi).

La denuncia

“Questa violenza deve finire. Prendono delle normalissime foto dai social e le sessualizzano. In questo momento sono arrabbiata, ma anche disgustata. Bisogna firmare la petizione e farli chiudere. Ma decido io che cosa postare in rete. Come altre donne ho trovato delle mie foto. Immaginate come mi sono sentita”, ha aggiunto la doppiatrice ligure. La donna ha avuto molta solidarietà dai milioni di utenti che la seguono sui vari social.

Nella giornata di venerdì 27 agosto, la Craviotto ha sporto denuncia rivolgendosi alle forze dell’ordine: “Accade tutto alla luce del sole, da anni. Per questo denuncerò quanto accaduto. Quando ne ho sentito parlare ho deciso di andare a controllare e ho trovato anche il mio nome”, ha concluso.

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