Fabrizio Corona è stato denunciato per diffamazione da uno dei ragazzi minorenni che – secondo l’accusa – avrebbe fatto parte della baby gang che lo scorso 16 aprile picchiò un 17enne invalido di origine tunisina in una stazione ferroviaria di Galatina, in provincia di Lecce. Un video con l’aggressione aveva reso la vicenda virale e Fabrizio Corona aveva pubblicato su Instagram i nomi di quelli che lui riteneva fossero i responsabili dell’aggressione.
Poi era andato a casa di uno di loro, a Noha, frazione di Galatina, facendosi immortalare vicino al cartello all’ingresso del paese: “Ops, siamo venuti a prenderli”, le parole in una story. Diversi i post nei quali si occupava dell’aggressione: “Oggi siamo stati a Noha, frazione di Galatina (Lecce), per incontrare e parlare con tutti i componenti della baby gang responsabile della brutale aggressione avvenuta il 16 aprile 2025 nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina, ai danni di un loro coetaneo”, scriveva il 19 aprile.
In questi post – come si evidenzia nella denuncia del giovane difeso dall’avvocato Massimiliano Bellini – Corona avrebbe anche associato alla mafia e alla criminalità organizzata la vicenda e i ragazzi protagonisti. Le indagini sul pestaggio portarono a cinque misure cautelari con il collocamento in comunità penali a carico di altrettanti minori tra i 14 e i 17 anni. Poi, per altri due indagati con meno di 14 anni, fu disposto il collocamento in comunità educative.
