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Neonazista tedesco si dichiara trans per scontare la pena in un carcere femminile: nel suo passato posizioni omofobe e transfobiche

Mentre continuava la sua battaglia legale, perdendo in tutti i gradi di giudizio per i suoi comportamenti nella scena dell’estrema destra tedesca, Liebich, ora Marla Svenja, faceva richiesta di modificare il proprio sesso.

di F. Q.
Neonazista tedesco si dichiara trans per scontare la pena in un carcere femminile: nel suo passato posizioni omofobe e transfobiche

Un neonazista tedesco, Sven Liebich, condannato per una serie di reati, tra cui incitamento all’odio, sconterà la pena in un carcere femminile: accade in Germania e sta facendo discutere l’opinione pubblica tedesca. Liebich ha chiesto di modificare il proprio sesso registrato all’anagrafe, ricorrendo ad una possibilità ammessa dalla nuova legge che il governo del Semaforo aveva fatto approvare nella passata legislatura. Mentre continuava la sua battaglia legale, perdendo in tutti i gradi di giudizio per i suoi comportamenti nella scena dell’estrema destra tedesca, Liebich, ora Marla Svenja, faceva richiesta di modificare il proprio sesso. Una volta che la sua domanda è stata accolta, potrà scontare la pena che gli è stata inflitta in una struttura femminile.

Così Liebich ha anche annunciato sul social X che il 29 agosto prossimo comincerà la detenzione e, prima di entrare in carcere, sarà anche a disposizione per interviste: secondo molti si tratta solo di una trovata per criticare la riforma che facilita le procedure per la modifica del sesso. Del resto in passato Liebich non aveva mai nascosto le sue posizioni apertamente omofobe e transfobiche. Lo scrive il Corriere della Sera, dove si legge: “Ancora tre anni fa, definiva i trans ‘parassiti della società’, uno dei suoi bersagli prediletti, i ‘transfascisti’. Ma è almeno dai primi anni Novanta che Liebich è attivo sulla scena d’estrema destra, in cerca di visibilità, in quei luoghi marginali, periferici della Sassonia e Germania dell’Est dove hanno attecchito gruppuscoli neonazisti”.

Alla rete Mdr il procuratore capo di Halle Dennis Cernota ha dichiarato che ci sarà un colloquio di ammissione quando la detenuta arriverà al carcere femminile di Chemnitz. A quel punto la direzione del carcere potrà stabilire se la detenzione rappresenta una minaccia per la sicurezza e l’ordine all’interno del carcere, in questo caso sarà necessario un trasferimento.

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