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Siamo stati alla messa in spiaggia all’alba di Ferragosto a Rimini: qui Dio si prega in infradito, le confessioni si fanno sui lettini. E arriva il ‘TripAdvisor’ delle chiese

Perchè anche la tecnologia oggi diventa un alleato fondamentale per riportare il cattolicesimo in hype

di Simone Bertozzi
Siamo stati alla messa in spiaggia all’alba di Ferragosto a Rimini: qui Dio si prega in infradito, le confessioni si fanno sui lettini. E arriva il ‘TripAdvisor’ delle chiese

Dio non va mai in vacanza, diceva un vecchio slogan. Ma se ci andasse, forse sceglierebbe la riviera romagnola. Là dove la fede ha trovato modi piuttosto creativi per esprimersi. Perchè se è vero che alla base del cattolicesimo c’è il concetto di onnipresenza, allora perchè non invocare l’Altissimo anche dalla battigia? Del resto Rimini rimane la terra in cui sacro e profano convivono da sempre, pacificamente, quasi fondendosi. La città in cui il nuovo vescovo Nicolò Anselmi partecipa all’evento per la visibilità transgender, organizzato da Arcigay e, appena insediato, scrive una lettera al dio del rock italiano, Vasco Rossi. Alla faccia dell’oscurantismo.

Lo stesso vescovo è stato la star dell’ormai consueta messa all’alba che ogni anno, nel giorno di Ferragosto, riunisce migliaia di persone in riva al mare, stipate sulle brandine come il pubblico ad un concerto jazz. Con le azdore pronte a ricevere l’assoluzione dietro al moscone del salvataggio e i fedeli più social, in tenuta casual e infradito, a immortalare il momento con lo smartphone puntato verso l’altare. Rigorosamente in verticale. Manco fossimo all’ultimo live di Sfera Ebbasta. Già, perchè anche la tecnologia oggi diventa un alleato fondamentale per riportare il cattolicesimo in hype.

Ha sangue romagnolo, più precisamente di Riccione, anche l’inventore di “Cercami: la tua Chiesa online”, un’app innovativa (e completamente gratuita) che nasce da un’esigenza: mappare le oltre 80mila Chiese in Italia. L’obiettivo, piuttosto ambizioso, è diventare un riferimento per la comunità cristiana nello Stivale che, nonostante qualche resistenza culturale, è sempre più fedele allo strumento digitale. Un mix tra Google Maps e TripAdvisor potremmo definirla, ma a sfondo religioso: orari delle messe, confessioni, cammini di fede, dettagli sui sacerdoti e la storia dei Santi. Tutto a portata di click. Un progetto molto articolato, che non è rivolto soltanto ai credenti. “L’Italia è un paese in cui il 99,9% di patrimonio culturale è composto da chiese, per cui diventa anche un’opportunità in chiave turistica”, spiega il riccionese Antonio Di Fuccia, che ha ideato l’applicazione assieme all’americano Mike Desandre. Un modo per scoprire la ricchezza spirituale, culturale e sociale che ogni chiesa può offrire. “Pensate ad uno strumento così nelle mani di un turista, che di una Chiesa potrà leggerne la storia, cercare con rapidità la presenza di opere d’arte o qualunque altra curiosità”.

Inoltre – attraverso uno strumento di geolocalizzazione – sarà possibile filtrare la ricerca per trovare alloggi nelle vicinanze, pagando direttamente dall’app, cercare le parrocchie che mettono a disposizione sale per laboratori, compleanni, volontariato e corsi pre-matrimoniali. Fino a contattare direttamente il parroco. L’app è praticamente pronta ed è già possibile scaricarla sullo store. Ma ora arriva il momento più difficile, dalla creazione di contenuti (che in stile Wikipedia saranno inizialmente aggiornati dai parrocchiani) alla sua diffusione tramite campagne pubblicitarie e contenuti visual sui social network.

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