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“C’è un cimitero di resti umani, è pieno di scheletri”: la scoperta choc nei fondali di Lipari, poi la scoperta. Ecco cosa c’entra Christopher Nolan

Le ossa finte, usate per alcune scene del kolossal girato tra le Eolie e le Egadi, sono state fotografate da due giornalisti del Tg2, Avio Basilicò e Miska Ruggeri. Il film uscirà a luglio 2026

di F. Q.
“C’è un cimitero di resti umani, è pieno di scheletri”: la scoperta choc nei fondali di Lipari, poi la scoperta. Ecco cosa c’entra Christopher Nolan

Immaginate di immergervi nelle acque cristalline delle Isole Eolie e di trovarvi di fronte a un cimitero di resti umani. È la scoperta, tanto macabra quanto affascinante, che sta capitando in questi giorni a diversi sub e bagnanti nei fondali di Lipari, in particolare nella suggestiva località della Pietra del Bagno. Ma non si tratta di un’antica necropoli né della scena di un crimine. Quegli scheletri e quelle ossa, come documentato dalle fotografie fornite alla Tgr Sicilia dai giornalisti del Tg2 Avio Basilicò e Miska Ruggeri, sono di plastica: si tratta di oggetti di scena, utilizzati e poi, a quanto pare, abbandonati dopo le riprese del nuovo kolossal del regista premio Oscar Christopher Nolan, intitolato “Odissea“.

Il film, girato in parte proprio tra l’arcipelago delle Eolie e quello delle Egadi, uscirà nelle sale cinematografiche il 17 luglio 2026. Nel frattempo, però, ha lasciato dietro di sé un’eredità inaspettata e inquietante.

Le parti di scheletro creano ora una sorta di installazione artistica involontaria sui fondali, un “cimitero” sottomarino che attira la curiosità dei sub, pur sollevando interrogativi. Non è chiaro, infatti, se gli oggetti di scena siano stati lasciati intenzionalmente dalla produzione o se si tratti di una dimenticanza. Un dettaglio non da poco, che apre una discussione sull’impatto ambientale e sulla responsabilità delle grandi produzioni cinematografiche quando operano in contesti naturalistici di pregio come quello delle isole siciliane.

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