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“Mai un giorno libero in 14 anni, a volte dormivo su una sedia. I miei ristoranti sono casa, non ne ho una”: Salt Bae si racconta

Classe 1983, lo chef si è raccontato al Corriere della Sera in attesa dell'apertura del suo ristorante a Milano. "Non posso dire che fare il macellaio fosse il mio sogno, era una necessità" ammette

di F. Q.
“Mai un giorno libero in 14 anni, a volte dormivo su una sedia. I miei ristoranti sono casa, non ne ho una”: Salt Bae si racconta

“Aprire un ristorante a Milano per me è un sogno che si avvera: la città è molto più di moda, design, arte e alta cucina. È un hub globale di creatività, perfetto per l’esperienza Nusr-Et. Qui l’energia è alta”. Nusret Gökçe, per tutti Salt Bae, è tra i ristoratori più noti al mondo grazie alla catena Nusr-Et che ha locali sparsi in tutto il mondo e a settembre sbarcherà pure a Milano. Classe 1983, lo chef si è raccontato al Corriere della Sera tra ricordi d’infanzia e l’aneddoto su com’è nata la mossa dello “sprinkle”, ovvero quel modo tutto suo di spargere il sale sulla carne che ha dato una svolta inattesa alla sua vita: “Un caso. Stavo preparando una bistecca e ho deciso di versare il sale in un modo unico. È venuto dal cuore e il mondo lo ha percepito. Ho voluto girare quel video per i social all’aperto con un mio amico cameriere. Gli ho detto: ‘Oggi sento che gireremo il miglior video della nostra vita, una sola ripresa’. Il sale cadeva nell’aria come fiocchi di neve. Mi sembrava un regalo dal cielo. Ho caricato il video la sera e la mattina dopo tutto era cambiato”.

Gli inizi sono stati invece pieni di sacrifici e duro lavoro: “Non posso dire che fare il macellaio fosse il mio sogno” ammette “era una necessità. Ma ho deciso di dare il massimo: lunghe giornate, almeno 16 ore, niente vacanze, niente assicurazione. Per 14 anni non ho preso un giorno libero, a volte dormivo su una sedia. Non ho ricevuto un centesimo dai miei perché non avevano nulla”. Della cucina di quando era piccolo ha un tenero ricordo: “Mia madre preparava deliziosi piatti a base di patate. Erano l’alimento più economico. Non avevamo molta varietà a tavola: un solo piatto, ma buonissimo”.

Oggi le cose sono decisamente cambiate ed è diventato un modello per i giovani che gli dicono di essere ispirati dalla sua storia: “Un tempo i bambini volevano diventare dottore o pilota. Ora dicono: ‘un macellaio come Nusret'”. Eppure c’è chi dice che, malgrado gli oltre 30 ristoranti nel mondo, l’attività sia in crisi. Voci che il diretto interessato respinge con fermezza: “Il ristorante di Londra ha guadagnato 9,2 milioni di dollari nei primi tre mesi. Il fatturato è aumentato del 16% dal 2023 al 2024 e continua a crescere. Puntiamo a mercati ad alto potenziale: sposteremo alcune operazioni dagli Stati Uniti verso Città del Messico, Milano, Roma, Ibiza e l’Estremo Oriente”.

Ma che cosa cucina Salt Bae a casa sua? Domanda che resta senza risposta perché, per sua stessa ammissione, ci va solo per dormire ma soprattutto: “Non ho una casa. I miei ristoranti sono casa mia“. E chi vuole provare l’esperienza nel suo locale, magari proprio in quello milanese di prossima apertura, farebbe bene a controllare di avere il portafogli pieno, soprattutto se vuole assaggiare i piatti con l’oro, i più costosi del suo menù. “Ma serviamo anche burger”, assicura.

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