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“È una minaccia per l’umanità, si sta diffondendo negli ospedali ed è resistente ai farmaci”: scatta l’allarme per il fungo mortale. Ecco chi rischia di più e come si contrae

Fin dalla sua scoperta il fungo è stato collegato a decessi in tutto il mondo, con tassi di mortalità stimati in circa un caso su tre

di F. Q.
“È una minaccia per l’umanità, si sta diffondendo negli ospedali ed è resistente ai farmaci”: scatta l’allarme per il fungo mortale. Ecco chi rischia di più e come si contrae

Un nuovo allarme su un fungo mortale resistente ai farmaci è stato diramato dai medici, che hanno parlato di “minaccia per l’umanità“. La Candida auris (C. auris) si sta diffondendo negli ospedali di tutto il mondo e sta diventando sempre più resistente ai pochi farmaci che la contrastano, come scrive il DailyMail.

Fin dalla sua scoperta il fungo è stato collegato a decessi in tutto il mondo, con tassi di mortalità stimati in circa un caso su tre. Nel caso recentemente segnalato, un uomo di 34 anni ha sviluppato l’infezione quasi tre mesi dopo aver subito un trauma cranico in un incidente stradale. I medici dell’ospedale Saqr di Ras Al-Khaimah (Emirati Arabi Uniti) hanno dichiarato che l’uomo è stato ricoverato in terapia intensiva con sanguinamento dalla bocca, diversi tagli e una grave lacerazione al cuoio capelluto. Le scansioni hanno rivelato emorragie cerebrali multiple e l’uomo è stato sottoposto a una procedura d’urgenza che ha comportato l’asportazione di una parte del cranio per alleviare la pressione. Ha trascorso tre settimane in terapia intensiva prima di essere trasferito in reparto, dove è stato sottoposto a ulteriori interventi chirurgici e a una terapia antibiotica nei due mesi successivi. Gli esami effettuati dopo l’intervento per rimuovere il liquido in eccesso dal cervello, al 99° giorno di degenza, hanno evidenziato un’infezione da C. auris. Il paziente è stato sottoposto a tre settimane di iniezioni antimicotiche, seguite da due farmaci per via endovenosa per 15 giorni e poi un ciclo di 11 giorni di compresse antimicotiche, interrompendo la terapia solo quando gli esami del sangue sono risultati negativi. Alla fine l’infezione è stata eliminata e dopo 7 mesi di ricovero il paziente è stato dimesso.

Il fungo può sopravvivere sulle superfici ospedaliere e sulla pelle per lunghi periodi, è spesso resistente ai disinfettanti e ai farmaci e può diffondersi al sangue, al cervello, al midollo spinale, alle ossa, all’addome, alle orecchie, ai polmoni e al sistema urinario. Secondo gli esperti l’uso eccessivo di farmaci antimicotici in ambito sanitario e persino in agricoltura ha contribuito allo sviluppo di resistenza del fungo, riducendo le opzioni terapeutiche per i medici. In molti paesi in via di sviluppo questi farmaci sono disponibili senza ricetta medica, alimentandone l’abuso e facilitando l’emergere di ceppi resistenti.

I pazienti più a rischio sono quelli con un sistema immunitario indebolito, coloro che sono stati recentemente in terapia intensiva e coloro che sono stati trattati con determinati antibiotici. Nel Regno Unito, tutti i casi devono ora essere segnalati alle autorità sanitarie nel tentativo di fermare le epidemie prima che prendano piede.

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