I droni incastrano il latitante di ‘ndrangheta Federico Starnone: catturato in Colombia. “Era il ponte tra narcos e clan di Platì”
L’ultima fuga, dopo aver cambiato casa più volte per far perdere le tracce, è finita dopo giorni di inseguimenti e pedinamenti. L’ultima traccia è stata individuata dai droni che hanno portato gli investigatori a un elegante quartiere di Cali, in Colombia: così è stato catturato Federico Starnone, 46 anni, originario di Locri, latitante di ‘ndrangheta su cui pendeva una richiesta di arresto del tribunale di Reggio Calabria. La richiesta del giudice era accompagnata da una cosiddetta “red notice” dell’Interpol. A fermare Starnone sono state le unità della Direzione di Intelligence della Polizia Nazionale Colombiana, coadiuvate dalle Forze Speciali. Starnone, secondo le accuse della Direzione Antimafia, aveva un ruolo centrale in due strutture criminali. Dal Sudamerica, dove viveva in modo stabile, si era ritagliato il ruolo di intermediario e referente del gruppo calabrese della città di Platì con i narcos colombiani ed ecuadoriani.
La cattura di Starnone è legata alla maxioperazione della squadra mobile di Reggio Calabria e del servizio centrale operativo della Polizia che nelle scorse settimane ha portato all’esecuzione di oltre 20 misure cautelari nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di associazioni finalizzate al traffico illecito di sostanza stupefacente, di cui due a carattere transnazionale. L’inchiesta è stata coordinata dal procurate di Reggio Calabria Giuseppe Borrelli.
Nello specifico, al 46enne vengono contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con le aggravanti connesse a due distinti tentativi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica. A carico di Starnone è stata già emessa una sentenza di condanna a 5 anni e mezzo per reati di droga.