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“Da piccolo dormiva nel comò, una volta se lo dimenticarono chiuso dentro. Non sapeva leggere i copioni, lo aiutavamo noi figli”: così Alessandro Lechner su papà Bombolo

Il figlio di Franco Lechner, meglio noto come "Bombolo", lo ricorda in un'intervista a "Repubblica". Malgrado siano passati 38 anni dalla sua morte, sono in tanti a volere ancora bene al comico apparso in tante commedie anni '80 e persino a teatro con la compagnia del Bagaglino

di F. Q.
“Da piccolo dormiva nel comò, una volta se lo dimenticarono chiuso dentro. Non sapeva leggere i copioni, lo aiutavamo noi figli”: così Alessandro Lechner su papà Bombolo

“Papà non riuscì a diventare ricco neanche quando da ‘stracciarolo’ divenne attore”. Chi parla è Alessandro Lechner, figlio di Franco Lechner, meglio noto come “Bombolo”, scomparso nell’agosto del 1987. Malgrado siano passati 38 anni dalla sua morte, sono in tanti a ricordare ancora il comico apparso in tante commedie anni ’80 e persino a teatro con la compagnia del Bagaglino: “Pensi che il Campidoglio gli intitolerà una strada o forse una piazza. Le pratiche sono già state firmate, siamo in attesa, anche se da un bel po’” rivela Alessandro Lechner a Repubblica, “Su Facebook c’è il gruppo ‘Bombolo core de Roma’ che ha più di 20 mila iscritti. Ogni anno viene organizzato un raduno”.

È ancora lui a parlare della vita tutt’altro che semplice di suo padre, “rimasto orfano prestissimo, mia nonna era morta di parto dopo il quarto figlio, il marito la seguì qualche anno dopo. Così, si rimboccò le maniche e lasciò la scuola”. Di quegli anni difficili l’attore raccontava poco, eccezion fatta per un aneddoto diventato cavallo di battaglia: “Diceva che da piccolino lo facevano dormire nel cassetto di un grande comò perché non c’era spazio né letti per tutti. Solo che questo comò stava davanti alla porta del bagno e i fratelli, per passare, aprivano e chiudevano. Una volta se lo dimenticarono chiuso dentro“.

Tenero il ricordo che Alessandro Lechner ha del genitore impegnato a studiare i copioni mentre lui faceva i compiti di scuola: “Facevo le elementari. Io in cucina imparavo a memoria le poesie e lui i copioni. Però non sapeva praticamente leggere, quindi noi figli lo aiutavamo. Alla fine, era diventato bravo e faceva tutto da solo”. E le commedie sexy in cui ha tante volte recitato? “Diceva a mamma che guardava e non toccava – conclude Alessandro – Una volta venne a trovarlo Carmen Russo. Giovane e bellissima. Sotto casa si creò la fila, volevano salire tutti”.

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