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“A una famiglia hanno vietato di consumare il cibo in spiaggia. Non esiste alcuna norma. Inaccettabile”: il deputato Borrelli (AVS) porta il caso in Parlamento

Secondo il deputato, questo tipo di episodi evidenzia una distorsione pericolosa del concetto stesso di concessione balneare

di F. Q.
“A una famiglia hanno vietato di consumare il cibo in spiaggia. Non esiste alcuna norma. Inaccettabile”: il deputato Borrelli (AVS) porta il caso in Parlamento

Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, è intervenuto in Parlamento per portare all’attenzione del Governo la questione della gestione delle concessioni balneari e dei regolamenti arbitrari imposti da alcuni stabilimenti.

“Nei giorni scorsi, una famiglia che aveva regolarmente pagato l’ingresso presso uno stabilimento balneare, comprensivo di ombrellone e lettini, – ha detto il deputato – è stata costretta dal personale del lido a gettare via il cibo che si era portata da casa per il pranzo. Un episodio assurdo e inaccettabile avvenuto in una struttura di Castel Volturno, che ha sollevato indignazione e ha riaperto una questione annosa: quella dei diritti negati ai cittadini sulle spiagge italiane”.

I proprietari del lido hanno preso posizione e hanno risposto: “Nessuno l’ha costretta a gettare il cibo portato da casa. Non poteva consumarlo sotto l’ombrellone. Cerchiamo di tutelare l’ambiente e l’arenile dall’inquinamento di olii e salse. Sotto l’ombrellone soltanto panini e snack per questione di igiene”.

“Non esiste alcuna norma – ha dichiarato Borrelli – che vieti ai bagnanti di portarsi il cibo da casa. L’unico limite dovrebbe essere rappresentato dalla decenza e dal rispetto degli altri, non certo da un regolamento interno non supportato da alcuna norma. E invece assistiamo a situazioni in cui alcuni gestori dei lidi, forti di un potere che non spetta loro, impongono divieti come fossero padroni del suolo pubblico”.

Secondo Borrelli, questo tipo di episodi evidenzia una distorsione pericolosa del concetto stesso di concessione balneare: “Lo Stato affida in concessione temporanea un tratto di costa affinché venga gestito offrendo servizi, non per limitare diritti fondamentali. Quei lidi non sono proprietà privata: sono beni pubblici, e chi li gestisce ha il dovere di rispettare le leggi e la libertà dei cittadini“.

Borrelli ha evidenziato inoltre come in un Paese in cui il mare dovrebbe essere un bene comune accessibile a tutti, l’imposizione di regole non previste dalla legge rischia di colpire soprattutto le famiglie più fragili, già provate dal caro vita e dal costo elevato dei servizi in spiaggia.

“Nel 2025 non è ammissibile che una famiglia debba essere umiliata per aver portato della pasta fredda o dell’insalata da casa. Non possiamo più tollerare abusi mascherati da regolamenti. Serve una svolta culturale e una normativa chiara che metta al centro i diritti delle persone, la trasparenza nella gestione delle concessioni e un controllo più rigoroso da parte delle istituzioni”.

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