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“A voi che siete scappati dal ristorante senza saldare il conto, siete delle me**e. Pagate e devolverò la cifra in beneficenza”: lo sfogo del titolare della Cascina Voi

Francesco Rizzo ha raccontato la sua disavventura sui social e ha fatto un appello

di F. Q.
“A voi che siete scappati dal ristorante senza saldare il conto, siete delle me**e. Pagate e devolverò la cifra in beneficenza”: lo sfogo del titolare della Cascina Voi

È andato su tutte le furie Francesco Rizzo, titolare del ristorante Cascina Ovi di Segrate, nel Milanese. A quanto pare alcuni clienti non solo hanno mangiato abbondantemente, ma sarebbero anche scappati senza pagare il conto. Da qui il lungo sfogo con un video condiviso sui social una settimana fa.

“Se avete bisogno, vi do da mangiare. Non è assolutamente un problema, ma mi sta sul c**o. – ha spiegato Rizzo – Ma sapete che nei ristoranti più grandi o nelle grosse pizzerie, dopo ci va di mezzo il cameriere e ci rimette i soldi lui? Perché il titolare, magari sono delle società, sono esterne, e quel tavolo ce l’ha caricato sul palmare il cameriere, se non ha pagato, i soldi glieli chiedono a lui. Mancate di rispetto a me, alla mia famiglia, alle famiglie di tutte le persone fanno questo lavoro, siete veramente delle merde, sappiate che se portate via dei soldi a me è grave perché fate male alla mia famiglia, ma se lo fate ci rimette anche quel povero ragazzo che magari per quella sera lì l’hanno chiamato fare l’extra in una pizzeria, ce li deve rimettere di tasca, siete veramente delle merde, non meritate nulla”.

Poi l’appello: “Cari colleghi, cerchiamo di difenderci da questo, stiamo attenti, ma soprattutto capiamo che se succede qualcosa non è mai colpa del ragazzo, del cameriere che sta lavorando, la colpa di queste merde che vengono, approfittando
approfittandoci della situazione per andare via senza pagare”.

Infine una apertura da parte di Rizzo ai colpevoli: “A chi ha pensato bene di darsi alla macchia senza pagare dico questo: tornate a saldare. Avrete il mio perdono e la promessa che non userò quei soldi per me. Li doneremo insieme in beneficenza, a un’associazione che decideremo di comune accordo. Potete anche regolare la posizione senza rivelare i vostri nomi: con i soldi metterò a disposizione di chi ha bisogno un pasto sospeso. L’importante, per me, è che da questa brutta vicenda possa nascere qualcosa di buono”.

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