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“Il pilota del volo Air India 171 ha scelto il momento per agire indistrubato” e ha “teso una trappola al primo ufficiale”: cosa sappiamo

Emergono nuovi dettagli sulla tragedia del volo Air India 171 che lo scorso 12 giugno si è schiantato causando la morte di 260 persone. Secondo il “Corriere” il comandante avrebbe teso una “trappola” al primo ufficiale

di Emanuele Corbo
“Il pilota del volo Air India 171 ha scelto il momento per agire indistrubato” e ha “teso una trappola al primo ufficiale”: cosa sappiamo

Il comandante Sumeet Sabharwal ha fatto precipitare di proposito il volo Air India 171 che lo scorso 12 giugno ha causato la morte di 260 persone? In attesa di poter dare una risposta definitiva a questa domanda, continuano ad emergere nuovi dettagli sulla tragedia. Stando a quanto scrive il Corriere, due fonti occidentali a conoscenza dei contenuti delle scatole nere riportano le conversazioni registrate dalle stesse tra il comandante e il primo ufficiale Clive Kunder, al quale Sabharwal avrebbe affidato la gestione del decollo con le parole: “L’aereo è nelle tue mani” alle ore 12.39 del 12 giugno.

Sono le 13.38 e 42 secondi: il jet si è staccato dalla pista da soli 3 secondi a 330 km/h e il comandante, come aveva già confermato il Wall Street Journal, ha interrotto il flusso di carburante del motore sinistro, prima, e di quello destro, poi, gettando nel panico il primo ufficiale che ha ripetutamente chiesto il perché di quel gesto. E per questo il Corriere parla di “trappola tesa al primo ufficiale”. Sarebbero stati pure i microfoni installati in cabina a dare una mano significativa nell’attribuzione delle responsabilità. Questi, infatti, permettono non solo di identificare i diversi suoni, inclusi quelli degli interruttori del carburante, ma anche “di provare a ottenere con ragionevole certezza chi è che ha effettuato la manovra”. Trovare il motivo per cui il comandante abbia deciso di far schiantare il velivolo potrebbe richiedere mesi, se non anni. Una delle poche certezze è che, secondo tre piloti consultati, “l’uomo ha scelto l’unica finestra temporale per poter agire indisturbato”.

Se le fonti occidentali non nutrono dubbi sulla dinamica, l’autorità che gestisce l’inchiesta – ovvero l’Aircraft accident investigation bureau dell’India – invita a “non trarre conclusioni affrettate su quanto accaduto, precisando che il rapporto finale includerà le cause principali e le raccomandazioni”. Intanto, però, trapelano indiscrezioni come quella fatta circolare da un pilota indiano secondo cui il comandante soffrisse da tempo di depressione. Spetterà all’indagine comprendere se questo aspetto abbia avuto eventualmente un ruolo in quanto accaduto.

È ancora il resoconto emerso finora a ricostruire gli ultimi istanti prima dello schianto. Alle 13.38 e 52 secondi il primo ufficiale tenta di evitare il peggio riportando la levetta del carburante del motore di sinistra da “cutoff” a “run”, che effettivamente riprende a girare, ma in modo insufficiente. 4 secondi dopo fa lo stesso sul motore di destra, ma è tutto inutile. Alle 13.39 e 11 secondi si interrompe la registrazione delle scatole nere: l’aereo si è ormai schiantato lasciando dietro di sé centinaia di morti e domande che attendono una risposta.

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