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“Silvio Berlusconi? Lo adoravo, una sera a cena fece arrivare per me una cornucopia gigante d’argento e la annunciò in modo che a momenti cadevo dalla sedia”: parla Carol Alt

In una lunga intervista a Repubblica, l'attrice ha parlato dell'ex leader di Forza Italia, spiegando che se è vero che la cornucopia è sparita perché il suo ex marito "si è preso tutto" (si riferisce a Ron Greschner, giocatore di hockey), ha ancora "una enorme farfalla che Silvio mi regalò una sera..."

di F. Q.
“Silvio Berlusconi? Lo adoravo, una sera a cena fece arrivare per me una cornucopia gigante d’argento e la annunciò in modo che a momenti cadevo dalla sedia”: parla Carol Alt

“Lo adoro. Stavo girando Due Vite, un Destino con Rod Steiger, Michael Nouri, Burt Young, prodotto da Guido Lombardo. Silvio invitò tutti gli attori a cena. Durante la serata si alzò, fece arrivare una cornucopia gigante d’argento, da cento chili. E disse: ‘Questo è per il mio attore preferito al mondo’. Tutti si guardarono… parlava di attore… poi aggiunse: ‘Carol Alt’. A momenti cado dalla sedia. Wow”: a parlare è proprio Carol Alt e il “Silvio” che nomina è lo scomparso Berlusconi. In una lunga intervista a Repubblica, l’attrice ha parlato dell’ex leader di Forza Italia, spiegando che se è vero che la cornucopia è sparita perché il suo ex marito “si è preso tutto” (si riferisce a Ron Greschner, giocatore di hockey), ha ancora “una enorme farfalla che Silvio mi regalò una sera, a casa, a Roma, quando era presidente del Consiglio. È un gioiello che tengo in un cassetto e considero un portafortuna. Era generoso, ha sostenuto tutti i miei film. E apprezzo chi parte da nulla e costruisce una grande vita. Io ho fatto la cameriera, mio padre era un pompiere. Mentre parliamo guardo la mia casa, e ogni oggetto che vedo l’ho guadagnato. So quanto vale”.

Ma Alt parla anche del grande amore per lo scomparso Ayrton Senna e di quel terribile giorno, al Gran Premio di San Marino, quando il pilota perse la vita: “Ricordo tutto. È difficile parlare di una persona che non c’è più, perché resta solo la mia interpretazione, la mia emozione, la mia storia. Lui non è qui per raccontare la sua versione. Non ho mai provato nulla di così forte e profondo nella vita. È stato lo spartiacque: c’è un prima e un dopo. E dopo non è mai stato più lo stesso. Ci penso ogni giorno. C’è sempre qualcosa o qualcuno che me lo ricorda: un autista che mi dice ‘Ti ho vista con Ayrton a Trastevere’, oppure a Singapore, a Montréal, in Brasile… Lui è sempre nella mia vita”.

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