Doveva essere una giornata di sport e passione, un torneo di golf per “uomini di ferro” da giocare insieme al padre. Si è trasformata in una tragedia improvvisa e devastante. Simon John Mariani, un professionista di 28 anni di New York, è morto lunedì scorso in seguito alle gravissime ferite riportate dopo essere stato colpito in pieno da un fulmine, martedì 8 luglio, mentre si trovava sul percorso del Ballyowen Golf Course di Hardyston, nel New Jersey.
L’incidente è avvenuto intorno alle 13:53 di martedì 8 luglio. Simon stava partecipando a una competizione “Iron Man” per golfisti che dura tutto il giorno, e stava giocando insieme a suo padre. All’improvviso, le condizioni meteorologiche sono cambiat. Un altro golfista, Brian Delia, che si trovava alla buca 14, a circa 300 metri di distanza, ha iniziato a filmare con il suo cellulare le imponenti e minacciose nuvole che si stavano addensando. “È successo tutto sotto i miei occhi. Ho iniziato a filmare e lui era proprio di fronte a me“, ha raccontato Delia alla tv americana Abc7. “E all’improvviso è caduto un fulmine, così ho interrotto la registrazione video e abbiamo subito iniziato a tornare al club”. Il fulmine aveva colpito Simon Mariani, vicino alla buca numero 15.
I primi soccorsi sono stati disperati e immediati: prima che arrivassero le autorità, il padre di Simon ha tentato una respirazione bocca a bocca, mentre altri golfisti e un vigile del fuoco fuori servizio presenti sul campo praticavano la rianimazione cardiopolmonare. La polizia di Hardyston ha ricevuto la chiamata al 911 alle 13:53 e ha continuato a prestare soccorso fino all’arrivo dei paramedici. Simon è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale con un’eliambulanza.
Sulla vicenda si è subito aperta una polemica. Il gestore dei campi da golf ha dichiarato che le condizioni meteorologiche sono cambiate molto rapidamente e che è stato dato l’allarme per invitare i giocatori a mettersi in sicurezza. Ma il testimone Brian Delia ha fornito una versione diversa e accusatoria: “Nessuno ci ha detto niente, non abbiamo sentito alcuna sirena che ci invitasse a lasciare il percorso”, ha affermato, precisando di aver sentito un allarme solo dopo essere tornato al club e dopo l’arrivo della polizia. Nonostante tutti i tentativi di salvarlo, Simon John Mariani è morto in ospedale lunedì 14 luglio, sei giorni dopo l’incidente. La famiglia, nell’annunciare la sua “inaspettata” scomparsa sul sito dell’agenzia funebre che si occuperà del funerale (previsto per venerdì), ha voluto ricordarlo con parole toccanti.
Simon, che lavorava come associato presso la MTS Health Partners a New York, è stato descritto come “brillante, dedito, intelligente” e “eccezionalmente talentuoso”. Un ragazzo che “abbracciava tutto ciò che riguardava la famiglia”, amava Taylor Swift e aveva un “cuore da campione”. Lascia i genitori, due sorelle e “molti cari familiari e amici che terranno per sempre la sua memoria stretta nei loro cuori”.