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La luna è sempre più lontana dalla Terra: ecco perché e che conseguenze aspettarsi

E mentre la Luna si allontana, la rotazione terrestre rallenta gradualmente, determinando un allungamento – seppur minimo – della durata del giorno

di 30science per Il Fatto
La luna è sempre più lontana dalla Terra: ecco perché e che conseguenze aspettarsi

Ogni anno la Luna si allontana progressivamente dalla Terra, guadagnando circa 3,8 centimetri di distanza. Un fenomeno lento ma inesorabile, che nel corso di centinaia di milioni di anni potrebbe modificare profondamente l’aspetto del nostro cielo. Mentre la Luna si allontana, la rotazione terrestre rallenta gradualmente, determinando un allungamento – seppur minimo – della durata del giorno. Un cambiamento impercettibile su scala umana, ma significativo nel contesto della lunga storia del sistema Terra-Luna. “Si tratta – spiega Mario Giuseppe Guarcello, Primo Ricercatore INAF presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo – della conseguenza delle interazioni tra la Terra e il nostro satellite, e nello specifico nell’effetto che l’attrazione della Luna ha sulle acque del nostro pianeta. Se infatti questa attrazione regola da un lato il ciclo delle maree, dall’altro porta a un trasferimento di momento angolare dalla Terra alla Luna, il che a sua volta spiega l’allontanamento”.

Si tratta di un’evoluzione che seppur lentissima ha avuto e sta avendo effetti profondi sia sul nostro pianeta che sulla Luna: “È un processo antichissimo – continua Guarcello – molto probabilmente presente già quando i fluidi sulla terra non erano acqua, ma lava. Un processo che tra l’altro ha subito fasi diverse: si pensi solo a quando molta più acqua di oggi era ghiacciata e quindi non permetteva il trasferimento del momento angolare. Ed è infine un processo che non solo allontana la Luna, ma rallenta anche la rotazione della Terra, il che significa che i giorni diventano più lunghi. In principio, tra miliardi di anni anche la Terrà sincronizzerà la sua rotazione con il periodo orbitale della Luna, mostrando sempre la stessa faccia al nostro satellite”. Si tratta di un fenomeno noto all’umanità fin dall’epoca dei lavori dell’astronomo britannico Georges Darwin del 1880 e misurato con precisione negli anni ’60, quando con le missioni Apollo organizzate dalla NASA, furono installati sulla Luna una serie di specchi riflettenti che riflettevano dei raggi laser provenienti dalla Terra cosi da individuare al millimetro la distanza tra i due corpi celesti. Si ebbe allora in dettaglio la misura dell’allontanamento lunare.

Un allontanamento che colpirà anche uno dei fenomeni astronomici più suggestivi, vale a dire le eclissi solari: “La dimensione apparente della Luna nei nostri cieli – conclude Guarcello – non è qualcosa di eterno. Pensate ad avere davanti agli occhi una pallina da tennis: più essa si allontana più vi sembrerà piccola. E così avviene e avverrà per la Luna: più si allontanerà più sembrerà piccola e meno riuscirà a coprire ai nostri occhi il Sole. Tra centinaia di milioni di anni, una eclisse solare totale come la conosciamo oggi potrebbe essere solo un lontano ricordo”.

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