Un sicario professionista, uno “007” assoldato da un’organizzazione criminale per mettere a tacere le scoperte che la giovane stava facendo su presunti scandali legati a un santuario locale. Non è la trama di un film, ma la teoria, sempre più convinta, dell’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, il nuovo indagato per il delitto di Garlasco. Ospite martedì 15 luglio a “Morning News”, il legale ha tracciato uno scenario completamente alternativo per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, arrivando a scomodare un paragone storico tanto audace quanto azzardato.
“L’assassino di Chiara Poggi è un professionista, uno 007, mandato da una società massonica internazionale che copre pedofilia e traffico d’organi”, ha insistito Lovati. Per dare peso alla sua ipotesi di un disegno criminale dietro il delitto, ha poi chiesto retoricamente: “Chi è che ha ammazzato Trockij?“, riferendosi all’assassinio del rivoluzionario russo, ucciso a Città del Messico nel 1940 dall’agente segreto stalinista Ramón Mercader. Una teoria che però non ha convinto i presenti in studio, i quali hanno fatto notare come un sicario, di solito, agisca con una pistola dotata di silenziatore e in modo pulito: “Non lascia bici, non lascia tracce, non lascia impronte“. La scena del delitto di Garlasco, al contrario, suggerirebbe la presenza di “persone inesperte” che “con fatica” hanno tolto la vita alla 26enne.
Ma per Lovati, questa lettura è coerente con la sua tesi di fondo: “Alberto Stasi è innocente”, ha ribadito, “soprattutto perché nel delitto di Garlasco il movente non esiste, dal momento che Stasi e Chiara Poggi erano due fidanzatini che andavano d’amore e d’accordo”. Più credibile, secondo il legale, è dunque la teoria che Chiara sia stata eliminata a seguito delle sue ricerche sugli scandali legati al Santuario della Madonna della Bozzola.
L’avvocato ha poi duramente contestato le nuove indagini relative alla traccia di DNA di un “Ignoto 3”, confermata lunedì scorso su una delle garze usate durante l’autopsia del 2007. Sebbene la genetista incaricata dal Gip di Pavia, Denise Albani, voglia approfondire, per gli esperti si tratta con ogni probabilità di un DNA da contaminazione, dato che sulla vittima non fu effettuato un tampone orale.
Per Lovati, insistere su questa pista è una perdita di tempo. “Sono ricerche finalizzate a sostenere l’ipotesi del concorso [in omicidio] che non c’è”, ha affermato. Il motivo? “Sulla scena del delitto c’è una sola impronta”, un elemento che, secondo la sua lettura, escluderebbe la presenza di più persone.
“Chiara Poggi è stata uccisa da un sicario”
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio a #MorningNews pic.twitter.com/Beo3UklJEm
— Morning News (@MorningNewsTv) July 15, 2025