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“La scuola promuove tutti, ma gli studenti sono stanchi di essere presi in giro”: parla il prof. Andrea Maggi

Il 51enne, autore di numerosi romanzi storici, è intervenuto sull’annoso dibattito nato nei giorni scorsi in Italia dopo che alcuni maturandi si sono rifiutati di sostenere l’esame orale alla maturità

di F. Q.
“La scuola promuove tutti, ma gli studenti sono stanchi di essere presi in giro”: parla il prof. Andrea Maggi

La scuola promuove tutti, ma gli studenti sono stanchi di essere presi in giro”. Parola del professor Andrea Maggi, il vero docente di lettere che è diventato insegnante di italiano nel reality di Rai2, Il Collegio. Il 51enne, autore di numerosi romanzi storici, è intervenuto sull’annoso dibattito nato nei giorni scorsi in Italia dopo che alcuni maturandi si sono rifiutati di sostenere l’esame orale alla maturità. In una lettera pubblicata sul Gazzettino (dove peraltro Maggi esordì come giornalista prima di diventare insegnante ndr), il prof ha spiegato che “comunque la si pensi questi episodi mettono in evidenza due cose importanti: il disagio reale degli studenti nei confronti di un sistema con cui non si sentono in sintonia e l’ipocrisia del sistema scolastico”.

Dati alla mano, Maggi sottolinea come la scuola italiana praticamente promuova ogni anno tutti i maturandi, non bocciando più nessuno. Quasi il 97% degli studenti al quinto anno viene ammesso alla maturità, mentre il 99,8% di questi viene supera scritti e orali. Numeri che però si scontrano con i risultati dei test Invalsi che registrano come uno studente diplomato su due non raggiunga le competenze base in italiano e matematica. Per Maggi, quindi, “l’ossessione per migliorare l’offerta formativa” da parte dei dirigenti scolastici spingerebbe questi ultimi a “dimostrare l’efficienza dei loro istituti attraverso i risultati”; ossessione che porterebbe a spronare i docenti verso il successo formativo dei loro studenti ovverosia alla promozione senza indugi alla maturità. Del resto se il successo di un istituto sta nei risultati che l’istituto stesso ottiene ogni anno, sarà piuttosto improbabile che si cominci a bocciare a destra e a manca: “mandano avanti tutti non perché vada effettivamente tutto bene, ma per salvare le apparenze e per evitare noiosi ricorsi dei genitori”. Maggi chiosa poi riferendosi alle proteste degli studenti (tra loro abbastanza variegate e non proprio corrispondenti al ragionamento del prof di Il Collegio ndr): “Ci consegnano un messaggio scomodo, ma i giovani non vogliono più essere presi in giro”.

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