Crime

Il Garante della privacy blocca la diffusione delle foto dell’autopsia di Chiara Poggi. Il blogger Gianluca Spina: “Non so se si riferiscano a me, ma non mi fermerò”

Lo stop è sopraggiunto con un provvedimento d’urgenza “nei confronti di un soggetto – si legge nella comunicazione ufficiale – che sta rendendo disponibile online a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi”

di Alessandra De Vita
Il Garante della privacy blocca la diffusione delle foto dell’autopsia di Chiara Poggi. Il blogger Gianluca Spina: “Non so se si riferiscano a me, ma non mi fermerò”

“Lesione gravissima della dignità della vittima e dei suoi familiari”: questa la motivazione con cui è stata bloccata dal Garante della Privacy la diffusione di immagini dell’autopsia di Chiara Poggi.

Il provvedimento
Lo stop è sopraggiunto con un provvedimento d’urgenza “nei confronti di un soggetto – si legge nella comunicazione ufficiale – che sta rendendo disponibile online a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi”. Tutto questo mentre è ancora in corso, dopo la quarta sessione di pochi giorni fa, l’incidente probatorio che grazie a nuove analisi e comparazioni stabilirà il destino giudiziario del nuovo sospettato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima al centro delle ultime indagini aperte dalla Procura di Pavia nonostante per il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto del 2007, sia stato condannato in via definitiva l’allora fidanzato della vittima Alberto Stasi. “Con lo stesso provvedimento – si legge ancora dalla nota – l’Autorità avverte i media e i siti web che l’eventuale diffusione delle immagini risulterebbe illecita”, in considerazione soprattutto della brutalità esercitata nei confronti della vittima. “Questo lederebbe in modo gravissimo la sua dignità e quella dei suoi familiari”.

Gianluca Spina, ex funzionario di Polizia
In seguito al provvedimento del Garante, il blogger Gianluca Spina ha pubblicato un video su YouTube in cui l’ex funzionario della Polizia di Stato si chiede se l’ammonimento fosse rivolto a lui. Spina si identifica come “Esperto di comunicazione non verbale e del delitto di Garlasco”, e sul suo canale YouTube pubblica spesso delle Masterclass, lezioni di criminologia. “Alcune delle quali della durata di cinque ore e che presentano foto tratte dall’autopsia di Chiara Poggi” (fonte: Corriere). In questo video Spina afferma di aver ricevuto dei messaggi da chi ha collegato il provvedimento ai suoi video. Spina dichiara: “Sono consapevole di aver mostrato foto della testa di Chiara, delle lesioni inaccettabili riportate da Chiara. Ho ricevuto messaggi fiume e il pubblico mi accredita di essere l’obiettivo di questa comunicazione in cui si parla di mercificazione e speculazione. Io non ho pubblicato nulla, cioè io ho prodotto delle lezioni a pagamento private i cui partecipanti ricevono un link di registrazione a una video lezione, quando ho trattato queste foto le avrò mostrate una ventina di minuti. Quale privacy avrò violato? Tra l’altro sono foto agli atti di un processo che sta sulla bocca di tutti, quindi non ho mostrato delle foto intime, private, ma delle foto giudiziarie, con un preciso scopo, mostrando per tre volte la gravità delle lesioni e dare risalto ai tagli sulle palpebre di Chiara che nessuno aveva notato” (fonte: YouTube).

Le foto pubblicate
Spina sostiene dunque di aver mostrato queste foto per tre volte a partire dal 27 maggio. Ma sembrerebbe che attraverso dei link che rimandano al pagamento delle Masterclass si possa accedere alle registrazioni o alle dirette successive delle lezioni. Nel corso del video, Spina afferma anche che non ha ricevuto nessuna notifica ufficiale da parte delle Autorità e che avrebbe rispettato l’ordine del Garante della Privacy. “Non so nemmeno – aggiunge – se il provvedimento sia formalmente rivolto a me”. Spina sostiene che la giornalista Selvaggia Lucarelli abbia associato il “mio nome a questa comunicazione, vuoi vedere che allora ce l’hanno con me? Strano perché i corsi di criminologia mostrano sempre foto di cadaveri. Con il supporto dei miei legali verificherò nelle prossime ore feriali se esiste un provvedimento del Garante a mio carico. Voglio anche capire se altri docenti di criminologia che mostrano immagini simili in corsi analoghi abbiano ricevuto contestazioni. Se il provvedimento è nei miei confronti, voglio sia chiaro che mai mi sono permesso di mettere quelle immagini. Non esiste alcun mio video pubblico che le contenga. Per le prossime ore sospendo la disponibilità ma non la mia attività. Martedì faremo le pulci a tutte le notizie uscite in queste ore, compreso il Dna trovato in bocca a Chiara. Compresa la risposta che il comandante dei Ris sul come mai nel 2007 non fu trovata questa traccia. Non mollerò un centimetro, continuerò a essere una spina nel fianco. Qui l’unica cosa lesa è l’incolumità perché dopo 18 anni ancora si discute su chi abbia ucciso Chiara Poggi. Eppure, la stampa ha dato ampio risalto al provvedimento con un giustizialismo senza precedenti, relegando in secondo piano l’aspetto ben più rilevante del Dna ritrovato”. Il riferimento è al nuovo materiale genetico individuato dai periti del tribunale di Pavia e che, secondo le prime comparazioni, non appartiene né a Stasi né a Sempio ma apparterrebbe a un terzo uomo non identificato. Il tampone orale non era mai stato analizzato dal giorno del delitto a oggi. La traccia è emersa durante l’incidente probatorio disposto dalla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli.

Su quest’ultimo aspetto delle indagini Spina non nasconde la sua posizione critica, perché la prova regina dal suo punto di vista è diventata “Ormai l’unica prova da ricercare nei casi di crimine perché l’investigazione è morta. E siccome io tento di farla sopravvivere, qualcuno può provare fastidio forse”. Al termine di quest’ultimo video, Spina annuncia una nuova Masterclass a pagamento in cui afferma di parlare proprio della comunicazione del Garante: “La mia azione informativa sul delitto di Garlasco non si fermerà già da questo martedì (domani, ndr) alle 21 per formare una coscienza critica. Vi renderò partecipi di come affronterò le verifiche di questa vicenda”.

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