Donald Trump contro Rosie O’Donnell. Continua la faida a distanza tra il Presidente degli Stati Uniti d’America e la comica e attrice. “È una minaccia per l’umanità“, ha dichiarato il tycoon sui social lo scorso 12 luglio, dopo l’ennesimo critica da parte della donna, da sempre sua aspra antagonista, da ben prima che iniziasse l’ascesa in politica.
“A causa del fatto che Rosie O’Donnell non è nell’interesse del nostro grande Paese, sto prendendo in seria considerazione l’idea di toglierle la cittadinanza“, ha poi aggiunto Donald Trump. Una sentenza della Corte Suprema risalente a decenni fa vieta espressamente tale azione da parte del governo. Il Presidente degli Stati Uniti d’America ha poi rincarato la dose. La comica è si trasferita in Irlanda a gennaio, così Trump ha aggiunto: “Dovrebbe rimanere lì. Se la vogliono…“. Non si è fatta attendere la risposta di Rosie O’Donnell. “Ehi Donald, sei di nuovo scosso? Dopo 18 anni vivo ancora senza affitto in quel tuo cervello che crolla. Mi chiami una minaccia per l’umanità, del resto sono tutto ciò che temi: una donna rumorosa, una donna queer, una madre che dice la verità, un’americana che se ne è andata dal tuo Paese, a cui tu hai dato fuoco”.
Il dissing Trump-O’Donnell
La faida tra Donald Trump e Rosie O’Donnell ha radici profonde. Tutto era iniziato nel 2006, quando la comica aveva criticato i commenti fatti dal Tycoon sulla vincitrice del concorso di bellezza Miss Usa. Da lì è iniziato un aspro botta e risposta tra le parti. Trump l’ha spesso etichettata come “perdente” e “sciattona”, mentre la donna lo ha paragonato a un “venditore di olio di serpente”. Al momento dell’ingresso in politica dell’uomo, Rosie O’Donnell aveva commentato con un lapidario: “È un incubo“. La vincitrice di 12 Emmy Awards e attivista per la comunità LGBTQ+ aveva recentemente attaccato il Presidente degli Stati Uniti per le mosse politiche, come la firma di un massiccio piano di sgravi fiscali e tagli alla spesa sostenuto dal Gop.