Disinformazione climatica, la petizione di un gruppo di cittadini per una diversa attenzione giornalistica
Di Maria Santarossa e Giacomo Pellini, attivisti per il clima
L’emergenza climatica sta accelerando e i suoi effetti sono sempre più visibili in tutto il mondo. Il 2025 si profila come uno degli anni più caldi mai registrati: gennaio è stato il mese più torrido di sempre a livello globale, e ora, con l’estate, l’Europa è soffocata da ondate di calore estreme, incendi, siccità e disagi crescenti, soprattutto nelle città.
Si continuano a infrangere record di temperatura: 46 gradi in Spagna, 43 nel sud del Portogallo, 40 in Francia e in Italia.
Nel nostro Paese il caldo eccezionale sta mettendo in difficoltà infrastrutture e servizi, mentre a Parigi la Torre Eiffel è stata temporaneamente chiusa per motivi di sicurezza: le alte temperature hanno provocato dilatazioni anomale del metallo e deformazioni dell’asfalto.
Anche i mari risentono della crisi. Nel Mediterraneo è in corso un’ondata di calore senza precedenti, con temperature superficiali che in alcune zone hanno superato di +5 °C la media stagionale, secondo i dati di Copernicus. Un’anomalia che minaccia gli ecosistemi e amplifica gli effetti del caldo anche sulla terraferma.
La crisi climatica non è un’opinione. È un’emergenza globale che richiede conoscenza, consapevolezza e azione.
Eppure, in Italia, la qualità dell’informazione climatica è spesso carente, marginalizzata o addirittura fuorviante. Sui media generalisti – in particolare nei telegiornali – si continua a trattare la questione come un evento occasionale, anziché come la più grave emergenza del nostro tempo. La disinformazione e il negazionismo climatico, più o meno espliciti, compromettono la capacità della popolazione di comprendere la portata della crisi e agire di conseguenza. È urgente che il servizio pubblico e il sistema dell’informazione assumano una responsabilità concreta nel raccontare la verità sul cambiamento climatico.
Per questo, come cittadine e cittadini preoccupati per il nostro futuro e quello delle prossime generazioni, chiediamo con forza tre misure concrete:
1. Linee guida nazionali per l’informazione climatica. Chiediamo al governo, all’Ordine dei Giornalisti e agli organismi di autoregolamentazione della stampa di elaborare e adottare linee guida vincolanti sull’informazione climatica, sul modello di quanto già avviene per altri temi di interesse pubblico (salute, violenza di genere, ecc.).
– promuovere l’uso di fonti scientifiche autorevoli (IPCC, ISPRA, CMCC, Copernicus, ecc.);
– contrastare la falsa equivalenza tra esperti e negazionisti;
– evitare linguaggi fuorvianti e minimizzanti;
– garantire un linguaggio chiaro e accessibile.
2. Istituzione di un Osservatorio nazionale sulla disinformazione climatica. Proponiamo la creazione di un Osservatorio nazionale indipendente, con la partecipazione di enti scientifici, università, giornalisti, esperti di comunicazione e rappresentanti della società civile.
– monitorare l’informazione climatica nei media italiani;
– segnalare i casi di disinformazione o distorsione;
– pubblicare report periodici e fornire raccomandazioni;
– sensibilizzare le redazioni e i professionisti dell’informazione.
3. Spazio settimanale dedicato alla crisi climatica nei telegiornali Rai. Chiediamo che la Rai, in quanto servizio pubblico, garantisca almeno uno spazio settimanale fisso nei telegiornali principali dedicato alla crisi climatica e ambientale, in fascia oraria accessibile.
– offrire aggiornamenti sui dati scientifici e sugli impatti reali in Italia e nel mondo;
– raccontare le soluzioni in atto, le buone pratiche e le politiche climatiche;
– contribuire a un’informazione costante, affidabile e capace di coinvolgere i cittadini.
Perché firmare?
Senza un’informazione corretta, non esiste una vera democrazia. Senza consapevolezza, non ci può essere partecipazione. Il cambiamento climatico ci riguarda tutte e tutti. Ma per affrontarlo, dobbiamo prima conoscerlo.
Firma questa petizione per chiedere alle istituzioni italiane e ai media di fare la loro parte.
Facciamoci sentire. Per il clima. Per la verità. Per il futuro.