Commerciante ucciso a Busto Arsizio, fermato l’inquilino della vittima: si ipotizza un movente economico
Un cinquantenne operaio incensurato, Emanuele Mirti, è stato fermato per l’omicidio di Davide Gorla, il commerciante di 65 anni ucciso a colpi di arma da taglio intorno alle 18 di mercoledì, nel suo negozio di articoli da scrittura in centro a Busto Arsizio (Varese). Il fermato era inquilino della vittima, che gli aveva affittato un appartamento a Castellanza, comune confinante con Busto: si ipotizza quindi un movente di tipo economico.
Il provvedimento emesso dalla Procura è stato eseguito poco dopo mezzanotte: il presunto assassino era stato visto da alcuni testimoni e ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre si cambiava la maglietta – presumibilmente sporca di sangue – a un centinaio di metri dal luogo dell’omicidio. Gli investigatori del Commissariato di Polizia di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese hanno velocemente rintracciato il sospettato nell’appartamento di Castellanza: era vestito con abiti immacolati, mentre quelli sporchi di sangue non sono ancora stati trovati.
Sentito dagli inquirenti, l’uomo ha negato di essere responsabile dell’omicidio e non ha risposto alle domande: in tarda serata è scattato il fermo. L’arma del delitto, un coltello o un tagliacarte, non è ancora stata trovata: non è noto al momento se l’assassino l’abbia portata da casa o l’abbia trovata tra gli oggetti in vendita nel negozio.
In un post su Facebook, il Comune di Busto Arsizio “esprime profondo cordoglio per la tragica morte del commerciante ucciso ieri sera in via Milano, nel cuore della nostra città. Un evento che ha profondamente scosso l’intera comunità e che lascia sgomenti”, si legge. “Nel rispetto della vittima, della sua famiglia e della comunità cittadina, abbiamo deciso di annullare tutti gli eventi previsti in questi giorni, in particolare quelli legati alla settimana della Festa Patronale”, annuncia l’assessore alla Sicurezza e allo Sviluppo economico Matteo Sabba.