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Garlasco, sui rifiuti solo il Dna di Chiara Poggi e Alberto Stasi: dalle analisi nessun elemento contro Sempio

I primi risultati dell'incidente probatorio non danno riscontri alla tesi dei pm: il materiale biologico sul piattino di plastica e sulle linguette dei due "Fruttolo" appartiene alla vittima
Garlasco, sui rifiuti solo il Dna di Chiara Poggi e Alberto Stasi: dalle analisi nessun elemento contro Sempio
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C’è soprattutto il dna di Chiara Poggi sul contenuto del sacchetto azzurro dell’immondizia sequestrato nella villetta di via Pascoli a Garlasco. E l’unica traccia genetica diversa da quella della vittima appartiene ad Alberto Stasi, il fidanzato condannato in via definitiva per averla uccisa. Non offrono riscontri alla tesi dell’accusa i primi risultati dell’incidente probatorio svolto nell’ambito della nuova indagine per il delitto dell’agosto 2007, che vede indagato Andrea Sempio, 37enne amico del fratello di Chiara, Marco. A quanto riferisce il Corriere della sera, il materiale biologico rinvenuto sul piattino di plastica e sulle linguette dei due “Fruttolo” gettati nel sacco appartiene a Chiara, mentre quello sulla cannuccia del brick dell’Estathé è riferibile a Stasi (che la sera prima dell’omicidio aveva cenato con la vittima). I risultati sono stati anticipati mercoledì sera dall’avvocato di Stasi, Antonio De Rensis, durante la trasmissione Zona Bianca su Rete 4.

Sul fondo del piattino, in particolare, secondo il Corriere è stata trovata “una sequenza quasi completa” del Dna della 26enne uccisa. Sempre di Chiara è il profilo genetico rintracciato sul sacchetto con i cereali avanzati, che il giorno del delitto fu trovato sul divano. Il capello trovato tra i rifiuti, invece, non è stato ancora analizzato. Secondo la Procura di Pavia, il contenuto della pattumiera comprende i residui della colazione del 13 agosto, il giorno del delitto, che Chiara potrebbe aver consumato con il suo assassino, in ipotesi diverso da Stasi. Una tesi però che i primi risultati dell’incidente probatorio non confermano, non essendoci nei reperti tracce diverse da quelle della vittima e dell’allora fidanzato. Sempio è stato iscritto nel registro degli indagati dopo che sotto le unghie della donna uccisa è stato trovato un profilo genetico secondo l’accusa a lui riferibile.

“I primi risultati emersi dalle analisi confermano quanto già ribadito più volte dal mio assistito Andrea Sempio e cioè che egli non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Siamo fiduciosi e attendiamo che i periti e i consulenti di parte svolgano e completino il proprio lavoro”, dichiara l’avvocata dell’indagato, Angela Taccia. Il consulente della difesa, l’ex comandante dei Ris Luciano Garofalo, parla di risultanze “scontate, perché valutando la scena del crimine e gli incontri che c’erano stati precedentemente tra Stasi e Poggi, quei pochi oggetti trovati nella spazzatura non potevano che essere qualcosa che era legato alla loro vita e quindi i risultati hanno confermato nessun’altra presenza. La verità già c’è ed è la responsabilità di Alberto Stasi”, dice.

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