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Modella sviene nel backstage prima di una sfilata della Milano Fashion Week: portata via in ambulanza

Soccorsa la 18enne, ha preso il via la collezione disegnata dalla sceicca dell'arte Hoor Al Qasimi, al timone dopo la morte del gemello Khalid Al Qasimi, fondatore del brand

di F. Q.
Modella sviene nel backstage prima di una sfilata della Milano Fashion Week: portata via in ambulanza

Un malessere, presumibilmente causato dall’intensa calura, ha provocato lo svenimento di una modella nel backstage della sfilata di Qasimi, tenutasi ieri 22 giugno alla Milano Fashion Week. Un’ambulanza è prontamente intervenuta presso i chiostri di Sant’Eustorgio per prestare soccorso alla giovane. I soccorsi sono stati immediati e gli operatori hanno cercato di far rinvenire la giovane modella.

Secondo quanto aggiunto dagli organizzatori, il malore sarebbe stato provocato dalle alte temperature che Milano sta registrando in questi giorni, causando alla modella un improvviso abbassamento della pressione. Il caldo intenso che sta colpendo il capoluogo lombardo durante la settimana della moda rappresenta una difficoltà supplementare per modelle, personale e organizzatori degli eventi.

Soccorsa la 18enne, ha preso il via la presentazione della collezione disegnata dalla sceicca dell’arte Hoor Al Qasimi, al timone della griffe dopo la morte del gemello Khalid Al Qasimi, fondatore del brand. È dedicata a lui la proposta disegnata da una delle donne più influenti dell’arte contemporanea, che esplora temi come l’impermanenza della memoria attraverso il Memory nylon di giacche e pantaloni, un particolare tessuto, già usato da Khalid Al Qasimi, che presenta inizialmente fitte pieghe sulla sua superficie destinate gradualmente a svanire, fungendo da metafora dell’impermanenza della memoria. “Che non ci sia memoria è evidente – dice la stilista – c’era la guerra quando c’era mio fratello, e ora ce n’è un’altra”.

Per la collezione, Qasimi ha collaborato con l’artista di origini libanesi Dala Nasser. La sua arte si è tradotta nei fili sciolti e nei ricami che ricordano degli scarabocchi, negli orli sfrangiati e nelle rifiniture sdrucite. “Il mio lavoro – dice l’artista – pone al centro l’impermanenza, la transitorietà di tutte le cose, sia fisiche che mentali. E’ stato profondamente toccante lavorare con il team del brand che ha tradotto la mia arte in capi che alludono alla natura transitoria della memoria, che rimandano alla trasformazione e che sembrano già segnati dal passare del tempo”.

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