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Christian Rosiello, l’ex bodyguard di Fedez condannato nell’inchiesta sulle curve

Quattro anni e 20 giorni di reclusione all'ultras del Milan nel secondo processo abbreviato. Al fratello di Luca Lucci 5 anni e 6 mesi
Christian Rosiello, l’ex bodyguard di Fedez condannato nell’inchiesta sulle curve
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Christian Rosiello, ultrà milanista ed ex bodyguard di Fedez, è stato condannato a 4 anni e 20 giorni di reclusione nel secondo processo abbreviato, con al centro l’accusa di associazione per delinquere, scaturito dalla maxi inchiesta di Polizia e Guardia di Finanza, coordinate dalla procura antimafia di Milano, sulle curve di San Siro. Insieme a Rosiello sono stati condannati anche Francesco Lucci, fratello dell’ex leader della Curva Sud rossonera Luca, e Riccardo Bonissi, rispettivamente a 5 anni e sei mesi e 3 anni e otto mesi.

I tre erano accusati di associazione per delinquere aggravata finalizzata a commettere una lunga serie di reati, tra cui estorsioni e pestaggi. Tra le aggressioni il pestaggio di un giovane, nel maggio 2024, in un ristorante di via Capecelatro. Il verdetto accoglie in sostanza, concedendo leggeri sconti rispetto alle richieste, la linea dei pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra che non si erano opposti al cambio in corsa del rito del procedimento, da ordinario ad abbreviato. Le nuove condanne arrivano dopo quelle di due giorni fa per capi e sodali della Sud milanista e della Nord interista. Dieci anni a testa è stata la pena stabilita per Andrea Beretta e Luca Lucci, otto per l’altro leader della Nord nerazzurra Marco Ferdico.

Beretta, ex capo della Curva Nord e ora collaboratore di giustizia, era imputato per associazione a delinquere con aggravante mafiosa e per l’omicidio di Antonio Bellocco, anche lui nel direttivo ultrà nerazzurro e rampollo del clan di ‘ndrangheta assassinato il 4 settembre scorso a Cernusco sul Naviglio. Lucci, leader della Curva Sud milanista e divenuto noto anni fa per una foto nella quale stringeva la mano all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, era invece sotto processo come mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e con l’accusa di associazione per delinquere, senza l’aggravante mafiosa come tutti gli altri imputati della sponda rossonera.

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