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Uccise Michelle Causo, il condannato pubblica un album di musica trap sui social

Uccise Michelle Causo, il condannato pubblica un album di musica trap sui social
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Un anno fa era stato condannato a 20 anni per il femminicidio di Michelle Causo, nei giorni il ragazzino in carcere ha pubblicato una canzone in vista di un album di musica trap. Il minorenne di origine cinglaese, che accoltellò a morte la 17enne e l’aveva abbandonata in un carrello della spesa nel giugno 2023 a Primavalle (Roma), ha composto canzoni che sono già online. La prima si chiama Scusa mamma: “È fatto tra le sbarre, u want that?” è il messaggio che viene dal carcere minorile di Treviso. Il femminicida ha 11.800 follower sul suo profilo e sul quale campeggia una sua immagine a torso nudo con il nickname OlvRoff. Il disco è stato caricato su un secondo profilo, poi rilanciato tramite le storie.

Gianluca Causo, il padre di Michelle parla con Il Messaggero: “Sta facendo successo sulla morte di mia figlia. È uno sfregio alla sua memoria e alla nostra dignità. Nel brano chiede scusa alla madre, mai una volta a Michelle”. E aggiunge: “Avevo denunciato tutto un anno fa, ma nessuno mi ha ascoltato”. La polizia secondo lui lo ignora: “Mi chiudono il telefono in faccia, mi dicono che ho le allucinazioni”. La famiglia della vittima attraverso i suoi legali, gli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso, “rappresenta di voler procedere per l’accertamento di ogni responsabilità in ordine al corretto utilizzo dei social e di strumenti di comunicazione da parte del prevenuto, utilizzo che non appare compatibile con il rigore richiesto dalla condanna comminata e neanche con i principi di una corretta rieducazione”.

Nella nota, relativamente al presunto utilizzo del proprio profilo social da parte del ragazzo accusato dell’omicidio per lanciare un album, gli avvocati precisano: “I familiari stigmatizzano, inoltre, il fatto che il prevenuto o soggetti terzi stiano strumentalizzando il nome della povera Michelle potendo eventualmente ottenerne vantaggi economici attraverso visualizzazioni o altro e rappresentano, infine, che il ricordo di Michelle e la sensibilizzazione del tema della violenza di genere nel mondo minorile sono affidati dalla famiglia al libro ‘Femminicidi giovanili senza scampò di Virginia Ciaravolo, i cui diritti di autore sono destinati a scopo benefico”.

Intanto la politica si muove. “Nei giorni scorsi è stato depositato un disegno di legge della Lega che prevede l’oscuramento degli account social appartenenti a condannati o indagati per reati gravi, sottoposti a misura cautelare, minori compresi. L’obiettivo è impedire che quei profili vengano utilizzati da terzi per esaltare condotte criminali o offendere la reputazione delle vittime di reato e delle loro famiglie. La norma, che abbiamo deciso di rinominare “legge Giogiò”, nasce da un proficuo dialogo con Daniela Di Maggio, madre di Giovambattista Cutolo, vittima a sua volta di un efferato omicidio. Quanto alla pubblicazione di alcuni post e di una canzone su dei profili Instagram riconducibili al minore condannato in primo grado per l’omicidio di Michelle Causo, segnaliamo che il Capo Dipartimento della Giustizia Minorile, Antonio Sangermano, sta operando le necessarie verifiche. Al di là di quanto potrà emergere, chi ha subito un reato non può e non deve diventare vittima dell’odio o della violenza sui social” dichiarano, in una nota congiunta il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari e il senatore Gianluca Cantalamessa, primo firmatario del ddl.

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