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Monica Bellucci: “Come vivo chi dice che mia figlia Deva sia raccomandata? Le cattiverie e i giudizi servono sempre”

"Distante, freddina come Turandot, sbrigativa, forse stanca del viaggio”: così il Corriere della Sera descrive l'attrice incontrata al Festival di Taormina

di Francesco Canino
Monica Bellucci: “Come vivo chi dice che mia figlia Deva sia raccomandata? Le cattiverie e i giudizi servono sempre”

Monica Bellucci parla poco ma ogni volta che lo fa lascia il segno. Anche quando è “distante, freddina come Turandot, sbrigativa, forse stanca del viaggio”, come la descrive il Corriere della Sera, che l’ha incontrata al Festival di Taormina, dove l’attrice è arrivata in coppia col compagno Tim Burton per le celebrazioni dei venticinque anni di Malèna. Il film Giuseppe Tornatore, presentato in versione restaurata, è quello che la lanciò nel mondo, come ammette la stessa Bellucci: “Le porte internazionali mi si aprirono con un film italiano”, ricorda. Lei all’epoca era un volto della moda e venne consacrata a star del cinema: “Infatti sono uscita da quel film diversa da come c’ero entrata”. Oggi si sente “cambiata in certe cose e in altre no. Quando avevo 20, 30 anni ero sempre in viaggio con una valigia, tra un film e una promozione” e confessa che il cinema non è più una sua priorità pur restando una passione viva che le permette di dar vita a delle curiosità. “No, non è più la priorità: lo sono le mie due figlie, che spesso ascolto, parliamo di tante cose, delle differenze tra realtà e immagine, resto zitta perché da loro ho da imparare”, spiega.

A proposito delle sue figlie, una delle due, Deva, ha deciso di seguire le orme di mamma Monica e di papà Vincent Cassel e di fare anche lei l’attrice. E come vive lei da madre le critiche social, dove le danno della raccomandata? “Le cattiverie e i giudizi servono sempre”, risponde secca. In casa ovviamente si parla molto di cinema e di arte e non potrebbe essere diversamente visto che la Bellucci sta col regista Tim Burton da due anni (anche se si conoscono dal 2006). Un altro film con lui dopo Beetlejuice Beetlejuice lo farebbe? Non lo esclude, benché la risposta sia elusiva: “È la persona con cui sto, lo rispetto tanto. Sto con l’uomo”. Ma in che fase della vita di sente ora? “Mi sento una persona prima di tutto, che ringrazia di essere ancora qua e di fare un lavoro che mi piace, di cui parlo come una comédienne, una commediante”. E respinge al mittente l’etichetta di diva: “Ho letto che Catherine Deneuve ha detto di non esserlo: per me lo è. Io non mi sento una diva. Ma è il pubblico a decidere chi sei”.

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