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“Se non mi fanno il bonifico, non esco di casa. Dico no, anche solo per affermare il mio valore”: parla Ilenia Pastorelli

Durante un panel sulla parità di genere nel cinema, al Taormina Film Festival, l'attrice ha colto un punto importante: "C'è sempre qualcuno pronto a dirti che, se non accetti, c'è un'altra dietro disposta a farlo per la metà del compenso. Questo è debilitante, non solo per chi rifiuta, ma anche per chi accetta"

di Francesco Canino
“Se non mi fanno il bonifico, non esco di casa. Dico no, anche solo per affermare il mio valore”: parla Ilenia Pastorelli

“Se non mi fanno il bonifico, non esco di casa. Dico no, anche solo per affermare il mio valore”. È una Ilenia Pastorelli scatenata quella intervenuta qualche giorno fa durante un panel sulla parità di genere nel cinema, al Taormina Film Festival. Uno degli spunti della discussione lo ha fornito Tiziana Rocca, tornata alla direzione artistica dell’evento, citando uno studio realizzato in America che fornisce un quadro impietoso: per raggiungere un equilibrio nel settore cinematografico, ossia lo stesso numero di registe, produttrici e attrici protagoniste donne, ci vorranno oltre 50 anni. Protagonista dell’incontro è stata la giuria del Festival, composta dalla presidente Da’Vine Joy Randolph, dalla costumista Sandy Powell, dalle attrici Ilenia Pastorelli e Alessandra Mastronardi, e dal giornalista Steven Gaydos. A loro si sono aggiunte la presidente del Festival di Cannes Iris Knobloch, Valeria Solarino, Sarah Felberbaum, Lucrezia Guidone, Nina Zilli e Giulia Perulli.

Nel corso del panel “Le Donne, non le Dive – Identità femminili tra forza e verità”, la discussione sulla figura femminile nella società e nel cinema si è fatta via via più interessante, passando dalla questione di genere alla parità salariale fino alla scrittura dei ruoli. “Noi donne sembriamo doverci sempre giustificare per ciò che sentiamo, per ciò che siamo fin dalla nascita”, ha spiegato Ilenia Pastorelli, aggiungendo via via una dose sempre maggiore di schiettezza. “Ma dobbiamo cambiare questa narrazione banale: siamo capaci, indipendenti, libere eppure nel cinema è evidente quanto il controllo sia ancora maschile. Quando dici no, lo vedi chiaramente”. L’attrice ha rivelato come ci sia sempre “qualcuno pronto a dirti che, se non accetti, c’è un’altra dietro disposta a farlo per la metà del compenso. Questo è debilitante, non solo per chi rifiuta, ma anche per chi accetta”.

Poi ha concluso con un passaggio che dice molto della sua personalità e del suo modo molto concreto di affrontare le situazioni: “Nel mio piccolo, se non mi fanno il bonifico, non esco di casa. Dico no, anche solo per affermare il mio valore. In certi casi ho guadagnato più dell’attore protagonista, e ne sono andata fiera. Non lo potevo dire pubblicamente, ma ora lo dico”. Più chiara di così, non si può. A proposito di parità salariale, Alessandra Mastronardi ha invece raccontato una sua esperienza personale che spiega più di tante parole quanto ancora sia lungo il percorso da fare. “Una volta, un produttore, non dirò chi, mi disse: ‘Sono le donne che vanno al cinema, quindi le donne guardano gli uomini, e l’uomo deve essere il protagonista, deve stare al centro, e deve essere pagato di più’. Io trovo che sia un pensiero devastante, perché invece noi andiamo al cinema anche per vedere esempi femminili, per cercare storie nelle quali possiamo riconoscerci”.

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