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Mosca allunga il fronte verso sud. Gli ucraini: “Quest’estate sarà più difficile in tutte le direzioni”

Per Kiev sarà complicato arginare gli assalti della fanteria nemica che avanza in diversi punti. Le forze russe stanno deviando direzione e spostano le truppe da Pokrovsk verso Kostyantynivka
Mosca allunga il fronte verso sud. Gli ucraini: “Quest’estate sarà più difficile in tutte le direzioni”
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“Prevediamo un peggioramento delle condizioni in tutte le direzioni quest’estate”. Lo ha dichiarato un ufficiale ucraino, un tenente dispiegato a Kostyantynivka. Il ritmo della guerra è cambiato: nel maggio appena trascorso, le forze russe sono riuscite a conquistare più territorio rispetto a qualsiasi altro mese dalla fine del 2022. Lo riferisce il Wall Street Journal, ricordando che è successo anche lo scorso autunno prima che l’inverno rallentasse l’avanzata delle truppe del Cremlino. Mosca cerca risultati in prima linea “per costringere Kiev ad accettare le sue richieste, che “sostanzialmente equivalgono a una capitolazione”. I negoziati sono arenati e, nota il giornale statunitense, “l’attenzione torna lì dove la guerra verrà infine decisa: il campo di battaglia”.

La tattica è sempre la stessa: allungare il fronte, per assottigliare le risorse difensive dei militari ucraini, consci che la pressione offensiva del nemico aumenterà giorno dopo giorno in questa quarta estate di guerra. Per Kiev sarà difficile arginare gli assalti della fanteria russa che avanza in diversi punti. Mosca, notano gli analisti, sta deviando direzione e sposta le sue forze da Pokrovsk verso Kostyantynivka, più a sud. La città è ormai circondata su tre lati: “la battaglia sarà lunga e brutale” lungo questa nuova linea del fronte. Un’altra è nella regione di Sumy, dove i villaggi al confine sono stati annichiliti dai combattimenti tra russi e gialloblu – che dovranno difendere il capoluogo della regione. Altro obiettivo è nell’oblast’ di Dnipropetrovsk, dove le perdite russe sono innumerevoli.

Intanto, tornano a casa i più giovani. Avviato il rimpatrio delle salme e dei feriti gravi. Gli unici risultati raggiunti dalla delegazione russa e quella ucraina, durante i colloqui di pace diretti che si sono tenuti a Istanbul la settimana scorsa, arrivano dopo giorni di reciproche accuse e denunce per ritardi e rallentamenti. Ieri è avvenuto il terzo scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev: l’11 giugno la Russia ha restituito all’Ucraina i corpi di oltre 1200 soldati che hanno perso la vita nel sud e nell’est del Paese, ma anche nella regione di Kursk. Ieri Mosca ha ceduto a Kiev soldati delle Forze armate, Guardia nazionale e Guardia di Frontiera che hanno bisogno di cure mediche – ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -, mentre il ministero della Difesa russo ha confermato che un gruppo di militari russi è stato rilasciato e si trova in Bielorussia.

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