Al Teatro alla Scala ieri sera, 6 giugno, la rappresentazione del “Siegfried” di Richard Wagner è stata anticipata da un toccante messaggio per la pace per la Palestina, promosso dai lavoratori del teatro milanese. Prima dell’inizio dello spettacolo, con la direzione musicale di Simone Young e Alexander Soddy, sul sipario sono apparse alcune frasi come “Cessate il fuoco!”, “Stop the war!” e “E vo gridando: pace! E vo gridando: amor!“. Quest’ultima citazione è tratta dal Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, dove il Doge di Genova, nel primo atto, lancia un accorato invito alla pace e all’amore.
Nel frattempo il sindaco di Milano Giuseppe Sala è intervenuto sulla decisione del Teatro alla Scala di licenziare la maschera che ha urlato “Palestina libera” al concerto del 4 maggio scorso, mentre la presidente del consiglio Giorgia Meloni faceva il suo ingresso nel Palco Reale. Diversi manifestanti, proprio ieri, hanno espresso solidarietà.
“Sentirò Ortombina (sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala , ndr) verso sera.- ha detto Sala – Io non penso che sia un provvedimento politico, è nato dal fatto che quella persona stava facendo un lavoro e quindi si era preso un impegno con la Scala. Quello che doveva fare era svolgere la sua mansione, fare la maschera. Da qua a capire se il provvedimento è stato eccessivo è quello che vorrei discutere con Ortombina, e lo farò”.
“La Scala – ha concluso Sala – deve svolgere un suo ruolo. Ma voglio capire le ragioni del contratto in essere, sicuramente non l’hanno licenziata senza averla incontrata. Cosa si sono detti? Non lo so e ne parlerò con il sovrintendente”, ha detto Sala a margine dell’incontro ‘È il momento di Sì’, organizzato questo pomeriggio a Milano dal comitato Referendum cittadinanza.
Teatro alla Scala
Teatro alla Scala
Teatro alla Scala
